Spread sotto muro 280: in settimana occhio a parole Draghi ed elezioni europee
La febbre da spread tornata in primo piano la settimana passata, con il differenziale tra Btp e Bund che si era portato pericolosamente a ridosso del muro dei 300 punti base, sembra (almeno per il momento) essersi placata. Ad infiammare lo spread erano state le dichiarazioni anti-Ue del vicepremier e ministro degli Interni, Matteo Salvini, che si è mostrato disponibile, se necessario, a sforare i vincoli Ue del 3% sul deficit e del 130-140% sul debito.
Prima delle elezioni europee, occhio alle parole di Draghi
Adesso si guarda alle elezioni europee di fine maggio per il rinnovo dei 751 membri del Parlamento Europeo. Nell’attesa lo spread tra Btp-Bund si mantiene sotto la soglia dei 280 punti. Ma cosa potrebbe succedere nelle prossime sedute, tenendo in considerazione che a metà settimana è previsto anche il discorso del presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, in occasione della giornata dedicata alla fine del mandato del capoeconomista Praet dal titolo emblematico ‘La politica monetaria in un’unione monetaria incompleta’? Secondo la view di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, “eventuali dichiarazioni di Draghi tali da rispolverare l’ipotesi di una TLTRO III forte potrebbero consentire un marginale rientro dello spread, che potrebbe però rivelarsi temporaneo per l’avvicinamento della scadenza elettorale, con alcuni paesi che inizieranno a votare già da giovedì, sebbene lo spoglio sarà per tutti domenica 26 maggio”.
Tornando all’appuntamento con le elezioni europee, Giordano Beani, head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi Sgr, commenta così: “a meno di eclatanti sorprese, l’avanzata dei partiti populisti è nelle attese dei mercati ed è pertanto improbabile che i risultati influenzino nel brevissimo l’andamento degli stessi, che saranno molto più attenti all’evoluzione dei dati macro economici al fine di comprendere se le rinnovate tensioni commerciali stiano minando la fiducia in un contesto di crescita zoppicante. L’unica certezza al momento è che la volatilità̀ rimarrà elevata: non è molto ci rendiamo conto, ma spesso la volatilità̀ di breve apre opportunità̀ nel medio- lungo periodo”.
Il gestore Andrea Melo contattato da Borse.it sottolinea che “l’incertezza non fa bene al prezzo dei titoli di stato” e a livello operativo spiega che “la posizione da prendere sul future Btp dipenderà molto dagli avvenimenti della prossima settimana“. In particolare, l’esperto suggerisce che “ci si potrebbe posizionare short fino al lunedì prossimo e poi muoversi in relazione agli esiti delle elezioni e allo scenario conseguente italiano. Se da lunedì ci si aspetta alta volatilità ed incertezza, si potrebbe tenere la posizione precedente, in caso opposto se dagli esiti è possibile presumere un aumento di stabilità economica nei prossimi periodi, potrebbe essere il momento adatto per acquistare il future ad un prezzo molto basso”.
Non solo elezioni europee…
Non ci sono però solo le elezioni da monitorare da qui a fine anno, quando si guarda ai titoli di stato. Per Andrea Melo “l’ipotesi di una scissione del governo nei prossimi mesi diventa sempre meno improbabile e ciò si tramuterebbe in un aumento dei tassi d’interesse dei Btp dettato da un incremento dell’incertezza sul futuro dell’Italia”. Da un punto di vista macroeconomico l’ESI Italiano (European Economc Sentiment) è in costante ribasso ormai da inizio 2018 e una rottura al ribasso dell’attuale lettura è, secondo la view dell’esperto, un elemento preoccupante specialmente se fossero il settore industriale e dei servizi, in contemporanea, le componenti più negative”. Dovranno inoltre essere monitorate le questioni internazionali, tra cui la guerra dei dazi tra America e Cina, per vedere se potranno avere degli effetti diretti sulla stabilità economica italiana e conseguentemente sul tasso dei Btp.