Notizie Notizie Italia Spread saldo sotto muro 250 punti, settimana ancora densa di emissioni. Da monitorare il 30 gennaio asta Btp e CCTeu

Spread saldo sotto muro 250 punti, settimana ancora densa di emissioni. Da monitorare il 30 gennaio asta Btp e CCTeu

28 Gennaio 2019 16:37

La penultima settimana di gennaio sarà densa di appuntamenti anche sul fronte delle emissioni governative. Per l’Italia l’appuntamento già cerchiato in rosso è l’attesa asta di fine mese dei Tesoro che mercoledì 30 gennaio che offrirà Btp e CCTeu fino a 8 miliardi di euro. Il tutto in un mese di gennaio che ha visto una vera e propria ‘fame di bond’ tra corporate e governativi sul mercato (approfondisci QUI). Ancora sotto controllo lo spread Btp/Bund resta sotto il muro dei 250 punti base.

COSA MONITORARE IN SETTIMANA
“Settimana ancora densa di emissioni governative tra cui quella italiana di mercoledì fino a 8 miliardi di euro: un nuovo CCT e le riaperture dei Btp a 5 e 10 anni. Il tutto si inquadra in una settimana densa di scadenze, pari a circa 50 miliardi tra titoli e cedole, tra cui un BTP 1 febbraio per un importo di circa 23 miliardi di euro”, osserva Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, indicando che “l’offerta complessiva in area euro è invece pari a circa 20 miliardi di euro (ivi inclusa l’emissione eventuale di un nuovo titolo decennale austriaco), ossia pari a meno della metà delle scadenze”.
Secondo la view di Cesarano, in generale l’esito delle aste di questa settimana potrebbe registrare ancora con una buona domanda, senza invertire la positiva rotta dell’intero mese di gennaio. “Dalla prossima settimana – avverte – si potrebbe invece assistere ad una temporanea fase di rialzo dei tassi, che potrebbe partire dagli Stati Unti nel caso in cui, l’enfatizzazione di eventuali manovre sul bilancio della Fed nella conferenza stampa di mercoledì, desse luogo alla prosecuzione del rally dei listini azionari a danno dei bond”.

Intanto oggi nel corso di un discorso al Parlamento Europeo il presidente della Bce, Mario Draghi, ha teso una mano alla creazione del bilancio della zona euro. Draghi ha fatto intendere che questo bilancio dovrebbe avere anche una funzione di stabilizzazione economica in caso di choc avversi. “Dovremmo riaccendere la fiducia nel nostro quadro fiscale ed economico, rendendolo più efficace, assicurando che a livello nazionale si affermino decisioni equilibrate, azioni che possono essere sostenute ulteriormente a livello europeo” ha affermato secondo il testo diffuso dalla Bce. “Per fronteggiare crisi cicliche future” ha continuato Draghi “i due livelli di protezione contro gli choc, e cioè la diversificazione del rischio attraverso il sistema finanziario da una parte e il sostegno pubblico anticiclico attraverso strumenti di bilancio a livelli nazionale ed europeo, devono interagire in modo completo ed efficiente”. “Grazie agli sforzi di tutti i cittadini Ue l’Eurozona è uscita dalla crisi, con risultati tangibili come i 22 trimestri consecutivi di crescita e la disoccupazione al minimo da ottobre 2008″.

A livello operativo, Cesarano ricorda che il clima sui bond governativi continua a essere complessivamente favorevole questa settimana, viste anche le corpose scadenze in area euro. Occhi però puntati sulle indicazioni che arriveranno dagli Stati Uniti prossimo mercoledì con il Tesoro USA che annuncerà il piano di refunding trimestrale e la sera stessa è prevista la conferenza stampa di Powell con antenne dritte su ogni riferimento al tema bilancio.
“Questi ultimi due fattori potrebbero ricordare agli operatori che anche quest’anno è in arrivo dagli Usa un flusso di emissioni pari a circa 1000Mld$. Inoltre, il richiamo eventuale di Powell a manovre sul bilancio più che sui tassi potrebbe dirottare gli appetiti degli operatori soprattutto sul comparto azionario nel mese azionario, comportando un rialzo temporaneo dei tassi nello stesso mese – osserva l’esperto di Intermonte Sim -. I segnali di recupero del comparto semiconduttori Usa (indice Sox +10% da inizio anno) suonano di buon auspicio per i listini nel loro complesso. Manca solo lo zampino di Powell e delle principali trimestrali (Apple, Microsoft e Amazon)”. Cesarano segnala infine: “In tale direzione potrebbe spingere anche il posizionamento di gestori a neutral rispetto ai benchmark sul fronte bond governativi, in particolare Btp, comportando pertanto a febbraio un minor flusso di domanda, prima dell’atteso annuncio di un’operazione Tltro o simile della Bce il 7 marzo”.