Notizie Notizie Italia Spread prosegue discesa verso quota 245 punti. Dopo Bce e le attese per Tltro, che febbraio attendersi?    

Spread prosegue discesa verso quota 245 punti. Dopo Bce e le attese per Tltro, che febbraio attendersi?    

25 Gennaio 2019 09:40

Btp sotto i riflettori all’indomani della riunione della Banca centrale europea e delle parole del presidente, Mario Draghi. Con gli operatori che guardano già al mese di febbraio. Prosegue il movimento al ribasso dello spread Btp/bund che staziona sotto la soglia psicologica dei 250 punti (questa mattina il differenziale viaggia in area 245,2 punti), mantenendosi alla larga dei 320 punti base raggiunti lo scorso autunno quando il braccio di ferro tra il governo giallo-verde e Bruxelles sulla manovra era nel vivo. In discesa anche il rendimento del decennale italiano che si attesta questa mattina sotto quota 2,65 per cento. Ma che direzione potrebbe imboccare lo spread nel mese di febbraio, anche alla luce di quanto emerso ieri dalla Banca centrale europea (Bce)? 

 

LE PAROLE DETTE E NON DETTE DA DRAGHI

Il mercato oggi ragiona sulle indicazioni che sono giunte dalla Bce che prende atto del rallentamento in atto, ma decide di rimandare ogni decisione sull’operazione Tltro (opzione adottata in passato, con cui la Bce ha erogato finanziamenti alle banche dell’Eurozona a tassi agevolati) al meeting di marzo. “Le aspettative erano per un messaggio dovish, a valle di un quadro macro in chiaro indebolimento – sottolinea Alessandro Balsotti, strategist di Jci Capital-. Aspettative rafforzate anche dai Pmi flash di ieri mattina che poco conforto hanno portato in questo senso”.

Per Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, “Draghi sta portando avanti il consueto processo di avvicinamento a una nuova manovra, in particolare Tltro o Ltro o un mix delle due“. E sono due gli ‘indizi’, segnala l’esperto, che lo metto in evidenza: “la menzione della Tltro” e  “la revisione al ribasso dei rischi sulla crescita annunciata ieri e l’enfatizzazione del fatto che se i rischi persisteranno, il rallentamento potrebbe essere più marcato e duraturo, ma la Bce ha ancora un arsenale di munizioni disponibile per far fronte a tale evenienza”. Nella consueta nota giornaliera sui mercati Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, scrive: “rinviando la decisione a marzo, Draghi, oltre a prendere tempo, si dota di altre 6 settimane per sfruttarne il mero impatto psicologico. È comunque evidente a tutti che la situazione dovrà migliorare non poco, per convincere il Governing Council a non prolungare il supporto alla liquidità bancaria con un nuovo schema”.

Come anticipato a più riprese dagli strategist di mercato nelle scorse sedute la riunione del 7 marzo potrebbe essere cruciale, soprattutto per il comparto bancario europeo. In questa data Draghi & Co potrebbe trovare la quadra per annunciare una Tltro. A marzo infatti verranno aggiornate le stime sulla crescita, probabilmente riviste al ribasso. “Gli operatori erano però probabilmente arrivati con l’attesa che Draghi rendesse più certa già l’ipotesi di una Tltro a marzo – suggerisce Cesarano -. Come spesso accade in questi casi, si apre pertanto lo spazio per l’incertezza ed i dubbi per il mese di febbraio.

 

E il termometro spread? Dopo il consolidamento dello spread in area 250 punti in questo primo scorcio d’anno, secondo l’esperto di Intermonte Sim il mese di febbraio potrebbe essere vissuto più all’insegna dei dubbi sull’effettiva possibilità che la Tltro arrivi già a marzo, rendendo gli operatori più reattivi a notizie non favorevoli, dopo aver ribilanciato i propri portafogli rispetto al benchmark sfruttando il corposo flusso di emissioni governative e corporate.  Partendo da queste premesse, nel corso del prossimo mese lo spread potrebbe tornare a salire verso quota 280 punti base, a fronte di tasso decennale Btp potenzialmente verso area 2,8/3 per cento.