Spread in forte calo a 182, Palazzo Chigi: ‘Di Maio non vuole Viminale’. E si torna a sperare su governo giallorosso
I rumor e le smentite varie degli stessi sul governo M5S-PD continuano ad accavallarsi, provocando giravolte dei tassi sui BTP e dunque dello spread BTP-Bund. Verso la fine della mattinata di oggi, le voci sullo stallo delle trattative tra i due partiti hanno ridotto gli acquisti sulla carta italiana, con il risultato di riportare lo spread sopra la soglia di 190 punti base, dopo il forte calo di inizio sessione.
Secondo alcune indiscrezioni stampa, le trattative si erano arenate a causa delle ambizioni personali del leader del M5S Luigi Di Maio, interessato a salire al Viminale, e a diventare dunque in caso di un governo giallorosso M5S-PD ministro dell’Interno al posto di Matteo Salvini.
Sarebbero state le sue pretese – più quelle del M5S, che avrebbe chiesto una chiara indicazione da parte del Pd del nome di Giuseppe Conte per la carica di premier – a congelare i negoziati tra le controparti. Negli ultimi minuti nuovi rumor hanno ribaltato la situazione. Fonti di Palazzo Chigi hanno riferito che “in presenza del Presidente del consiglio Giuseppe Conte, non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio, né dal Movimento 5 Stelle né da Di Maio stesso”.
E’ seguita una nota del M5S: “Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell’apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità”.
Una dichiarazione che ha portato i mercati a scommettere di nuovo sul governo M5S-PD è stata, tra le altre, quella del presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci che, parlando dalla riunione della cabina di regia del Pd, dal Nazareno, ha detto di essere “più ottimista” sulla ripresa della trattative per la formazione di un governo giallorosso. La precisazione del premier Conte sul fatto che Di Maio non ha mai chiesto la carica al Viminale, ha detto Marcucci, “è una cosa positiva” e rappresenta un “passo in avanti”.
Lo spread BTP-Bund è sceso così fino a 182 punti, rispetto ai 201 della chiusura di ieri, a fronte di tassi decennali all’1,15%, sui minimi dall’ agosto del 2016. Occhio all’assist a Giuseppe Conte che arriva dallo stesso presidente americano Donald Trump: “Sembra che le cose inizino a mettersi bene per il Primo ministro della Repubblica italiana, Giuseppe Conte, che ha rappresentato l’Italia in modo al G7. Lui ama davvero tanto il suo paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo di grande talento, che spero rimarrà premier!”
“Starting to look good for the highly respected Prime Minister of the Italian Republic, Giuseppe Conte. Represented Italy powerfully at the G-7. Loves his Country greatly & works well with the USA. A very talented man who will hopefully remain Prime Minister!”.
E’ partito intanto alle 16 il secondo (e ultimo) giro di consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la formazione di un nuovo governo. Al Colle è salita la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ale 17 salirà il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Saliranno poi le delegazioni dei partiti, per oggi solo le rappresentanze dei gruppi Misti di Camera e Senato.