Spread e tassi volano. BTP, inizia la fuga. NatWest Markets ‘cancella’ scommessa long, mentre Juncker paventa fine euro con Italia
E c’è qualcuno che, come scrive Bloomberg, inizia a voltare le spalle ai bond italiani. Non si tratta di uno qualunque, ma di NatWest Markets, “tra gli investitori più bullish” sui BTP. Natwest, che deteneva una posizione long sui bond governativi italiani, ha deciso di chiudere la scommessa dopo che il governo M5S-Lega ha rivelato un target, per il rapporto deficit-Pil dell’anno prossimo, pari al 2,4%, ben al di sopra di quanto gli economisti e gli strategist avessero previsto.
In media, le attese del mercato erano – precisa Bloomberg- per un ratio dell’1,8% (già in rialzo rispetto all’asticella che il ministro dell’economia Giovanni Tria sembrava determinato a difendere a spada tratta, e che è poi finita nel dimenticatoio.
“L’Italia ci ha sorpresi tutti, e non in modo positivo”, ha commentato Andrew Roberts, responsabile della divisione di ricerca macro sull’Europa, intervistato da Bloomberg – Temo che non saremo più long sui BTP per un po’ di tempo”.
Continua a salire intanto lo spread, che sfiora i 300 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali che schizzano al 3,4%: l’indice Ftse Mib apre cedendo subito -1,5%, banche italiane in picchiata.
Prima che il target sul deficit-Pil venisse rivelato la scorsa settimana, NatWest aveva raccomandato agli investitori di scommettere long sui BTP a cinque anni. Il problema è che nella giornata di ieri i tassi a due anni sono volati fino al 2,40%, più che triplicati dunque rispetto allo 0,75% della fine dello scorso anno.
Tra l’altro Karen Reichgott e Zach Pandl, strategist di Goldman Sachs, hanno scritto in una nota ai clienti che “anche se i tassi e il carry del debito italiano sono saliti in modo significativo, il rischio macro presente nei BTP non è qualcosa che il carry, da solo, può riuscire a superare”.
Di conseguenza, “ogni eventuale ulteriore deterioramento dell’outlook macroeconomico potrebbe scatenare dinamiche non lineari nei tassi italiani”.
Gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato infine che sono aumentati i rischi di una serie di downgrade sul rating.
Non aiuta certamente l’alta tensione con Bruxelles, letteralmente esplosa ieri in occasione della riunione dell’Eurogruppo. Non solo il commissario Ue agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici ha parlato di una manovra che rischia di presentare una deviazione molto, molto significativa rispetto ai vincoli di bilancio Ue.
A rigirare il coltello nella piaga è stato lo stesso presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ha paventato il rischio di fine dell’euro con l’Italia:
“Se l’Italia vuole un trattamento particolare supplementare, questo vorrebbe dire la fine dell’euro. Bisogna essere molto rigidi”, così ha detto Juncker, citato dai media internazionali, tra cui Le Figaro e il New York Times.
“L’Italia si allontana dagli obiettivi di bilancio che abbiamo approvato insieme a livello europeo. Non vorrei che dopo aver superato la crisi greca, ricadessimo nella stessa crisi con l’Italia. Una sola crisi del genere è sufficiente”