Notizie Notizie Mondo Spotify: al via le contrattazioni sul NYSE, attesa grande volatilità

Spotify: al via le contrattazioni sul NYSE, attesa grande volatilità

3 Aprile 2018 16:10

Il New York Stock Exchange ha fissato a 132 dollari il prezzo di riferimento per il debutto di Spotify Technology. Avviate le contrattazioni, l’analisi degli ordini di acquisto e di vendita permetterà di settare il prezzo di apertura del titolo SPOT.

Quella portata avanti dal gruppo fondato da Daniel Ek non rappresenta la classica IPO, in cui le banche “underwriter” promuovono le azioni agli investitori istituzionali. Il gruppo svedese ha optato per una “quotazione diretta”: tramite il “direct listing” le azioni vengono registrate su una piazza finanziaria, New York, e poi sono lasciate libere di essere scambiate. Fatta eccezione per un’operazione analoga condotta da Freddie Mac nel 1989, non ci sono esempi di società di queste dimensioni le cui azioni siano state quotate direttamente.

Rispetto a un IPO tradizionale, si registra un forte risparmio in costi e commissioni e si evita la diluizione del capitale a seguito dell’emissione di nuove azioni. Il rovescio della medaglia è rappresentato dalle pesanti oscillazioni, a causa dell’assenza di sostegno, che dovrebbero essere registrate nelle prime sedute.

Analisti ottimisti
Anche se il momento non è dei migliori, la scarsità di Ipo nel settore tech potrebbe giocare a favore dell’operazione. La pensa così Mark Mahaney, analista di RBC Capital Markets. Mahaney ha fissato il prezzo obiettivo in quota 220 dollari, +70% rispetto ai 127,5 dollari di una recente transazione privata. “Riteniamo ci siano numerosi fattori che dovrebbero aiutare Spotify a conservare la sua leadership”, rileva l’esperto.

Non lontano, a 200$, il target fissato da Rob Sanderson di MKM Partners. “Ci troveremo di fronte a dinamiche di trading inusuali nelle sedute e nelle settimane dopo il 3 aprile e non sappiamo quanto tempo sarà necessario per la costituzione di un’adeguata liquidità”.

Utenti visti a 198-208 milioni
Nel 2017, la società ha totalizzato ricavi per 4,09 miliardi di euro, contro i 2,95 di un anno prima, segnando al contempo un balzo della perdita netta da 0,539 a 1,24 miliardi di euro. Qualche giorno fa, è stata diffusa la stima sul numero degli utenti attivi mensili, visti a 198-208 milioni alla fine dell’anno fiscale, +30% circa sui livelli attuali, mentre il giro d’affari è stimato in crescita del 20-30%.

“Il tasso di crescita dei ricavi potrebbe rallentare”, si legge nei documenti per la quotazione presentati dalla società svedese. “Abbiamo registrato forti perdite operative in passato e potremmo non essere in grado di generare ricavi sufficienti per diventare redditizi, o per generare flussi di cassa positivi in maniera sostenibile”.