Spettro stagflazione per la Gran Bretagna, Bank of England alle corde
L’inflazione galoppante preoccupa sempre di più la Bank of England che ha lasciato i tassi invariati, ma aumenta il numero dei membri favorevoli a un rialzo del costo del denaro. Il meeting di oggi ha visto l’istituto centrale britannico lasciare invariata la propria politica monetaria con tassi fermi al minimo storico (0,25%). Invariato anche il programma di allentamento quantitativo a 435 miliardi di sterline.
Emerge una spaccatura all’interno del Comitato di politica monetaria della Boe con tre membri che hanno votato per un aumento dei tassi di interesse, contro i 5 favorevoli a un nulla di fatto. Nel precedente meeting era stato solo un membro a votare per un rialzo immediato dei tassi.
Inflazione presto oltre muro del 3%
Lo statement della banca centrale britannica evidenzia come l’inflazione potrebbe superare 3% in autunno e rischia di rimanere sopra target a lungo. Inoltre ha posto l’accento sul fatto che il calo della sterlina ha aggiunto pressioni sull’inflazione.
Aumentano quindi le pressioni sul governatore Mark Carney che nei prossimi mesi dovrà affrontare la difficile situazione di un’inflazione oltre la soglia del 3% abbinata a un deterioramento della congiuntura che nel primo trimestre ha evidenziato un deciso rallentamento.
L’istituto guidato da Mark Carney ha poi evidenziato che si preannuncia una probabile debolezza redditi reali nei prossimi anni.
Balzo dell’inflazione (pari al 2,9% annuo a maggio) che sta intaccando il potere d’acquisto dei britannici. I salari reali risultano in calo al ritmo più veloce in quasi tre anni. I prezzi medi dei negozi escluso il carburante auto sono aumentati del 2,8 per cento il mese scorso, il balzo maggiore dal marzo 2012.
Altri segnali di debolezza dall’economia
In mattinata erano pervenuti ulteriori segnali di debolezza dall’economia britannica. A maggio le vendite al dettaglio segnano un calo dell’1,2% su base mensile. Il consensus era per un calo meno marcato di -0,8% m/m. Il mese precedente avevano segnato +2,5%. Su base annua la crescita si è ridotta a +0,9% dal +4,2% precedente.
La crescita economica britannica è risultata molto debole nel primo trimestre dell’anno. Il Pil ha segnato un modesto +0,2% trimestrale, pari al tasso di espansione più lento rispetto a tutti gli altri paesi dell’area UE.