Sorpresa inflazione Uk sul tavolo BoE: è ancora dilemma tassi
Non solo Fed. La settimana è puntellata da numerose riunioni delle banche centrali, tra cui appunto quella della banca centrale Usa che stasera comunicherà le sue decisioni sui tassi ma ci sono in calendario anche la Bank of England (BoE), la Norges Bank e a fine ottava arriva anche la Bank of Japan (BoJ).
Mentre si aspettano le indicazioni in arrivo dagli Stati Uniti, con gli analisti che si attendono una pausa nel ciclo di rialzi della Fed, si accende nuovamente il dilemma tassi con l’attenzione degli operatori che è andata alle ultime indicazioni sull’inflazione britannica (scesa a sorpresa).
Sorpresa inflazione alla vigilia della riunione della Bank of England, occhio alla voce servizi
La riunione di domani della BoE potrà contare su un ultimo dato macro di rilievo: ovvero l’inflazione di agosto, che allevia (seppur moderatamente) le pressioni in vista dell’appuntamento di domani.
Osservando i numeri diffusi stamattina, in Uk nel mese di agosto l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato una crescita mensile dello 0,3%, rispetto al +0,7% previsto dagli analisti e al -0,4% di luglio. Su base annua, la crescita dei prezzi è pari al 6,7%, a fronte del 6,8% del mese precedente, nonostante gli analisti si attendessero un’accelerazione al 7%. Si tratta del valore minimo da 18 mesi. Il Cpi core, al netto delle componenti più volatili, ha evidenziato una crescita tendenziale del 6,2%, contro il 6,9% di luglio e il 6,8% del consensus.
Ancora più importante, l’inflazione dei servizi – uno dei parametri chiave per la BoE – è scesa dal 7,4% al 6,8%. Questo valore è ben al di sotto della recente stima della banca pari al 7,2% nel mese di agosto.
Cosa si attende adesso il mercato?
Prima della lettura dell’indice dei prezzi al consumo di agosto, il mercato scontava una probabilità pari all’80% che la banca centrale britannica rivedesse nuovamente verso l’altro i tassi (una stretta di 25 punti base), portandoli domani al 5,5% (massimi da dicembre 2007). La situazione è cambiata in mattinata, con la probabilità che la banca inglese mantenga i tassi stabili al 5,25% che è passata dal 20% a oltre il 57%, secondo i dati sugli swap LSEG citati da CNBC.
“In generale, questi numeri meritano un po’ di cautela“, affermano gli esperti di ING spiegando che “la maggior parte del calo dell’inflazione dei servizi può essere attribuita alle tariffe aeree e ai pacchetti vacanza. Due voci che hanno visto i prezzi scendere, fatto molto insolito per il mese agosto”. E aggiungono: “La Banca d’Inghilterra probabilmente andrà a considerare sia l’aumento di luglio sia il calo di agosto dell’inflazione dei servizi con le pinze, data la volatilità a cui stiamo assistendo”.
Soffermandosi sul potenziale esito di domani, ING afferma: “avevamo già segnalato il rischio che la BoE potesse scegliere di optare per una pausa questa settimana, mantenendo la porta aperta per un altro rialzo a novembre, e tale scenario appare ora più realistico“. La situazione resta incerta e in ogni caso, spiegano ancora gli esperti, se domani dovesse essere annunciato un rialzo dei tassi sarà probabilmente l’ultimo. E i tagli potrebbero iniziare intorno alla metà del 2024.
I dati di inflazione odierni hanno sorpreso verso il basso mostrando un calo sia per la componente headline sia per la componente core. “Il dato non dovrebbe compromettere la possibilità che domani la BoE alzi ancora i tassi, ma probabilmente l’upside per la sterlina sarebbe comunque limitato per via dei rischi verso il basso sulla crescita domestica”, commenta l’economista di Intesa Sanpaolo, Asmara Jamaleh, nella ‘Forex Flash” di oggi.