Sondaggio Eurobarometro: un italiano su due boccia la Ue. Intanto Buffagni (M5S) rinfocola febbre spread
L’Unione europea si prepara a bocciare la legge di bilancio del governo M5S-Lega, come sembra emergere dalle dichiarazioni del numero uno della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker? E’ vero anche l’opposto: ovvero, anche molti italiani sarebbero pronti a bocciare Bruxelles. E’ quanto emerge dal sondaggio Eurobarometro, basato sulle interviste effettuate nel periodo compreso tra l’8 e il 26 settembre scorso da Kantar Public a 27.474 cittadini europei di 16 anni e oltre, in tutti e 28 gli Stati membri.
A fronte del 68% degli europei che crede che il proprio Paese abbia tratto beneficio dall’appartenenza all’Ue, un italiano su due vorrebbe uscire dal blocco. I risultati vengono pubblicati in un periodo di forti tensioni tra il governo italiano e l’Unione europea. La manovra espansiva del governo M5S-Lega, con il suo target sul deficit fissato al 2,4% per il 2019, ben oltre lo 0,8% concordato con l’Unione europea dal precedente governo di Paolo Gentiloni, si conferma il principale Pomo della discordia tra Roma e Bruxelles.
Le tensioni sul rischio che la manovra possa essere rimandata al mittente tornano a rinfocolare la febbre dello spread nella giornata di oggi , dopo le dichiarazioni che sono state rilasciate, in particolare, da Stefano Buffagni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Ospite di Circo Massimo su Radio Capital, Buffagni ha ammesso che esiste il rischio che il rating dell’Italia venga colpito da un downgrade e ha ammesso anche il pericolo che la legge di bilancio venga bocciata.
“Bisogna farsi trovar pronti, fermo restando che non condividerei un’ipotesi del genere (downgrade rating) perché l’Italia ha dei fondamentali oggettivamente molto solidi”.
Allo stesso tempo, ha continuato Buffagni, “ci sono tutti i presupposti” affinché Bruxelles avvii una procedura di infrazione da parte di Bruxelles, anche se “il presidente Conte andrà a spiegare le nostre ragioni”.
Viene ribadito come l’Italia non sia la sola a non rispettare gli impegni presi in precedenza:
“Non siamo l’unico paese che non sta rispettando gli impegni presi negli anni scorsi – sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – L’Europa vive un momento di crisi, noi stiamo cercando di invertire la rotta e dare una risposta ai 5,7 milioni di poveri cercando di alimentare la domanda interna”.
Non viene risparmiato un attacco proprio a Juncker. Se il presidente della Commissione Ue è responsabile dell‘aumento dello spread? “Credo che sia evidente”, risponde Buffagni.
“Ogni volta che lo spread scende, casualmente decidono di fare una dichiarazione per farlo salire. È una dinamica che conoscono bene e che usano a loro favore”.
Oggi però lo spread e i tassi salgono proprio dopo le dichiarazioni di Buffagni, con il differenziale che supera la soglia di 305 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali in rialzo fino al massimo intraday del 3,53%.
Tornando al sondaggio Eurobarometro, sulla risposta che si darebbe se si dovesse votare per restare in Europa, solo il 44% degli italiani ha risposto con un sì. E’ la percentuale più bassa: i fan più sfegatati dell’Unione europea sono in Irlanda (92% voterebbe sì), mentre il Regno Unito tornerebbe già indietro al pre-referendum sulla Brexit, vista la percentuale del 53% favorevole a restare.
Solo il 43% degli italiani ritiene inoltre che l’Italia abbia beneficiato della sua appartenenza all’Ue.