Sofferenze in calo di oltre 55 miliardi dal picco di novembre 2015
Calano a gennaio 2019 le sofferenze nette che, secondo quanto rivela l’Abi nel suo consueto Rapporto mensile, si attestano a 33,4 miliardi di euro in forte calo rispetto ai 59,4 miliardi di gennaio 2018 (-26 miliardi pari a -43,7%) e ai 77,5 miliardi di gennaio 2017 (-44 miliardi pari a -56,9%).
Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 55 miliardi (pari a -62,4%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,92% a gennaio 2019 (era 3,42% a gennaio 2018, 4,43% a gennaio 2017 e 4,89% a novembre 2015). L’Associazione Bancaria Italiana ha anche sottolineato come dai dati al 28 febbraio 2019, emerge che i prestiti a famiglie e imprese registrano una crescita su base annua pari all’1,1%. Sulla base degli ultimi dati relativi a gennaio 2019, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% su base annua. Per quanto riguarda i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento, questi permangono su livelli bassi. Nel dettaglio il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,91% (1,95% a gennaio 2019, 5,72% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,49% (1,47% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è invece pari al 2,57% (2,58% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
In merito poi al margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie, sottolinea l’Abi che permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a febbraio 2019 risulta pari a 197 punti base (197 punti base anche nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).