Sofferenze ancora in flessione a maggio 2019: tassi di interesse toccano nuovi minimi storici
A maggio 2019 le sofferenze nette, quelle cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, si attestano a 32,6 miliardi di euro. Lo rivela l’Abi nel suo consueto Rapporto mensile relativo al mese di luglio.
Le sofferenze sono quindi in forte calo rispetto ai 50,8 miliardi registrati un anno fa, a maggio 2018 (-18 miliardi pari a -36%) e ai 76,8 miliardi di due anni prima, maggio 2017 (-44,1 miliardi pari a -57%). A confronto con il livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015, quando era pari a 88,8 miliardi, la riduzione è di oltre 56 miliardi, a -63,3%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali invece, continua l’Abi, si è attestato all’1,88% a maggio 2019 (era 2,93% a maggio 2018, 4,39% a maggio 2017 e 4,89% a novembre 2015).
Prestiti a famiglie e imprese con andamenti divergenti
Nel rapporto mensile l’associazione guidata da Antonio Patuelli fa il punto anche sui prestiti, mutui e i tassi di iteresse. Dai dati al 30 giugno 2019, emerge che i prestiti a famiglie e imprese registrano una crescita su base annua pari all’1%, mentre l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% su base annua. Segno opposto invece per i prestiti alle imprese che, nonostante i tassi ai minimi storici, scendono dello 0,2% su base annua. Proprio in merito ai tassi, a giugno 2019 sottolinea l’Abi, si raggiungono nuovi minimi storici. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è pari a 1,78% dopo l’1,85% registrato a maggio 2019 e il 5,72% di fine 2007. Anche il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso, risultando pari a 1,36% contro l’1,43% del mese precedente e il 5,48% a fine 2007.