Social bond, cresce l’interesse degli investitori
Goldman Sachs Asset Management ha pubblicato in questi giorni i risultati di una survey sui social bond, dal titolo Investing in Inclusive Growth. Il report raccoglie le opinioni di 722 investitori (assicurazioni, fondi pensione, banche, fondazioni, family office, e altri) attivi in 11 mercati europei, tra cui quello italiano, per analizzare il loro punto di vista sui social bond come potenziale investimento e valutare l’interesse e il coinvolgimento degli investitori in questa asset class.
Cosa sono i social bond
I social bond sono qualsiasi tipo di strumento obbligazionario i cui proventi vengono impiegati esclusivamente per finanziare o rifinanziare, in tutto o in parte, nuovi e/o preesistenti progetti sociali.
Tra le categorie di progetti finanziabili, ci sono quelli dedicati alle infrastrutture di base (ad esempio, per la fornitura di acqua potabile), l’accesso ai servizi essenziali (per esempio, il servizio sanitario), le abitazioni economiche accessibili, la creazione di posti di lavoro anche tramite finanziamenti e micro finanziamenti alle PMI, la sicurezza e l’igiene alimentare, il progresso e rafforzamento socio-economico.
I risultati della survey di Goldman Sachs
Dalla ricerca di Goldman Sachs Asset Management è emerso che quasi due terzi degli investitori intervistati (65%) ha espresso un interesse effettivo per l’allocazione nel segmento dei social bond. Nel dettaglio, il 29% ha dichiarato di investire già in questi prodotti, mentre il 36% è interessato a farlo. In termini valutari, i titoli denominati in euro rappresentano la parte più consistente del mercato.
Le principali motivazioni che spingono a investire in strumenti di questo tipo sono il potenziale impatto sociale e l’impegno per la sostenibilità. Tra i temi sociali, il più popolare è l’accesso a prezzi accessibili alle infrastrutture di base come l’acqua potabile, seguito dalla sicurezza alimentare e dai sistemi alimentari sostenibili. Meno del 12% degli intervistati non ha indicato alcuna preferenza per un tema sociale specifico, fattore che indica che chi investe in questa asset class ha un’agenda di impatto ben definita.
La maggior criticità, secondo i risultati del sondaggio, è la percezione di una carenza di prodotti che offrono un’esposizione al mercato.
Social bond, un mercato in costante espansione
I primi social bond furono lanciati nel 2013, con l’emissione di un’obbligazione per sostenere investimenti a sostegno delle donne. Nel 2017 si è assistito ad un boom di emissioni e l’International Capital Market Association (ICMA) ha redatto delle linee guida volontarie denominate “Social Bond Principles”. Si tratta di raccomandazioni volte a regolamentare le emissioni e favorire lo sviluppo del mercato, attraverso pratiche di trasparenza e rendicontazione rivolte agli investitori.
Ma la vera svolta è arrivata con la pandemia, che ha innescato una crescita esponenziale delle emissioni di queste obbligazioni, da 50 del 2019 a 227 del 2020. Le istituzioni governative hanno incrementato le emissioni per finanziare programmi volti a salvaguardare la salute pubblica e a mitigare i danni alle loro economie. La Commissione Ue, in particolare, ha varato SURE, un programma di prestiti agevolati da 100 miliardi di euro, finanziati tramite l’emissione di social bond. L’emissione inaugurale da 17 miliardi nell’ottobre 2020 ha ricevuto richieste per 233 miliardi.
Alla fine del 2022 il mercato dei social bond ha raggiunto un valore di 464 miliardi di euro.
Perché investire in social bond
I social bond, così come green bond e altri strumenti dedicati alla sostenibilità, offrono alcuni vantaggi che li rendono appetibili agli investitori.
Oltre all’importante impatto sociale, i social bond rappresentano una valida opportunità di diversificazione dei portafogli e, come sottolineato in diversi studi, offrono spesso un interessante profilo di rischio e rendimento, anche migliore rispetto a quelli di molte obbligazioni tradizionali, senza rischi di credito aggiuntivi.
Questi bond hanno liquidità, accessibilità, rating e duration assimilabili a quelli di strumenti più classici e, grazie alla rendicontazione trasparente, forniscono prove concrete del contributo positivo generato. Infine, come detto, si tratta di un mercato in forte espansione, il che dovrebbe mitigare la criticità legata alla carenza di prodotti.
“Attualmente solo pochi gestori offrono un fondo dedicato ai social bond, ma riteniamo che il mercato sia ormai abbastanza ampio e diversificato da rendere tali obbligazioni un valido complemento all’attuale esposizione al reddito fisso degli investitori”, ha affermato Bram Bos, Global Head of Green, Social and Impact Bonds di Goldman Sachs Asset Management. “Il potenziale di crescita del mercato renderà i social bond sempre più interessanti per una gamma più ampia di investitori. Le opportunità offerte dai social bond guadagnare loro un posto all’interno di qualsiasi portafoglio ben diversificato”.
I rischi del social washing
Un’altra criticità legata ai social bond è il fenomeno del “social washing”, ovvero la tendenza di alcuni emittenti a dichiarare finalità social che poi non si traducono in concrete iniziative finanziate dai bond.
Al fine di limitare questa piaga l’ICMA ha recentemente aggiornato i Social Bond Principles e seppur la loro accettazione non sia obbligatoria, permette di fornire agli investitori una garanzia aggiuntiva in termini di trasparenza e credibilità.
È dunque importante affidarsi a gestori in grado di valutare attentamente i documenti di emissione per accertare la destinazione effettiva dei proventi e l’impatto previsto, gestendo efficacemente anche questo rischio, oltre a quelli classici legati alla capacità di far fronte a tutti i pagamenti previsti.