Notizie Notizie Italia Small e Mid Cap sorprenderanno ancora, i loro utili cresceranno del 20% nel 2018

Small e Mid Cap sorprenderanno ancora, i loro utili cresceranno del 20% nel 2018

24 Maggio 2018 14:58

small e mid cap

Le piccole e medie imprese, le cosiddette small e mid cap, potrebbero rappresentare una possibilità di investimento interessante, perchè anche quest’anno sono destinate a fare bene, anzi meglio delle società a grande capitalizzazione. Perché sono meno sensibili alla volatilità dei mercati e godono di fondamentali solidi, tanto che nel 2018 i loro utili sono visti salire a doppia cifra.

Ne sono convinti a Union Bancaire Privée: “Le small e mid cap hanno sovraperformato le società a grande capitalizzazione da inizio anno e ci sono molti fattori che potrebbero fare in modo che questo trend solido continui”, ha affermato Charlie Anniss, senior portfolio manager di UBP. Nei primi quattro mesi del 2018, caratterizzati a fase alterne da momenti di incertezza e volatilità, l’MSCI Europe Large Caps ha riportando un ritorno del +0,04% (al 27 aprile), mentre l’MSCI Europe Small Caps ha raggiunto addirittura un +1,20%. Un andamento che dimostra come le piccole e medie imprese siamo più immune alle turbolenze sui mercati.

La performance solida di questa asset class dovrebbe continuare quest’anno anche grazie ai fondamentali economici positivi. Secondo l’esperto di UBP, per il 2018 la crescita degli utili delle small e mid cap europee dovrebbe essere intorno al 19-20%. Aspettativa più elevata rispetto a quella delle large cap che sono destinate a vedere la crescita dei propri utili stabilirsi intorno al 12-13% quest’anno. “Le società a piccola capitalizzazione per natura hanno un potenziale di crescita maggiore delle large cap che spesso sono già mature nei loro mercati di riferimento – ha spiegato Anniss – Inoltre, le small cap hanno anche il vantaggio di essere più esposte al mercato europeo interno rispetto alle società maggiormente capitalizzate e si preparano a beneficiare della ripresa economica dell’area attualmente in corso”. Un aspetto che può rappresentare un vantaggio ulteriore in caso di scoppio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti.

Sempre guardando ai fondamentali, le piccole e medie imprese hanno ancora il vantaggio di avere bilanci solidi, con una leva finanziaria media debito netto/Ebitda di circa 1x, circa la metà rispetto al livello riportato dalle controparti statunitensi. Questa dinamica solida è anche favorevole per le attività di fusione e acquisizione (M&A), per le quali le small e mid cap sono spesso dei target primari. Le attività di M&A hanno assistito a un’accelerazione a inizio anno e questo trend, dato l’attuale contesto di tassi bassi in Europa, dovrebbe continuare fino a quando i tassi non inizieranno progressivamente ad aumentare una volta che la Bce avrà portato a termine il suo programma di intervento.

Ma attenzione, perché non tutte le piccole e medie imprese potrebbero dare le soddisfazioni sperare. Occorre innanzitutto fare un processo di selezione. “Per sfruttare al meglio le opportunità offerte da questo segmento – conclude l’esperto – è sempre importante poter rimanere selettivi. Le small e mid cap irlandesi, francesi e spagnole offrono attualmente opportunità interessanti e, nell’ambito della nostra asset allocation, siamo sovraesposti rispetto a queste aree geografiche”.