Notizie Notizie Mondo Singapore, JP Morgan: è la nuova meta degli investitori e gestori spaventati dai disordini di Hong Kong

Singapore, JP Morgan: è la nuova meta degli investitori e gestori spaventati dai disordini di Hong Kong

4 Novembre 2019 13:53

I disordini continui che da mesi assediano Hong Kong stanno condizionando le scelte di investimento di diversi individui e aziende. In molti stanno spostando i loro soldi e risparmi verso altre mete, in primis Singapore. Lo ha fatto notare, in un’intervista rilasciata alla Cnbc Harsh Modi, co-responsabile della divisione di ricerca finanziaria dell‘Asia ex-Giappone di JP Morgan, parlando di un rialzo piuttosto forte, negli ultimi mesi, dei trasferimenti di depositi dalla città stato verso le banche singaporiane. Fermo restando, ha precisato Modi, che non si può dire ancora con certezza che c’è una fuga di depositi da Hong Kong a favore dell’isola a sud della Malesia,  l’esperto ha comunque affermato che è sempre più forte il dubbio che il vero centro finanziario dell’Asia sia ormai “sempre più Singapore che Hong Kong”.

Detto questo, c’è anche la possibilità, piuttosto concreta, che i problemi di Hong Kong non si limitino a portare solo più soldi a Singapore, ma anche più guai, attraverso il classico fenomeno dell’effetto contagio.

Ciò è vero soprattutto per quanto concerne il settore bancario: diversi istituti di credito singaporiani sono esposti, infatti, a Hong Kong, tanto che l’analista di JP Morgan sottolinea che “il nostro timore più grande, per le banche di Singapore, è la qualità degli asset di Hong Kong“. Il riferimento è al rischio che molti prestiti erogati a società dell’isola diventino NPL, ovvero crediti deteriorati.

Proprio per questo, Modi preferisce il titolo della banca singaporiana United Overseas Bank che, tra quelle dell’isola, ha la minore esposizione verso Hong Kong e che dunque appare agli occhi dell’esperto come una scelta migliore di DBS Bank e OCBC Bank, che hanno una presenza retail a Hong Kong.

Un articolo della Cnbc mette in evidenza che, in generale, Singapore è stata la beneficiaria più diretta dei disordini che hanno messo (e stanno mettendo tuttora in ginocchio Hong Kong), confermando che alcuni banchieri e gestori patrimoniali hanno reso noto di aver ricevuto dai loro clienti più richieste di trasferire i loro fondi a Singapore.

Oggi l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong è salito nei massimi intraday fino a +1,3%, a 27.448,24 punti, testando il record dallo scorso 1° agosto. Il listino ha beneficiato delle speranze sul raggiungimento di un accordo commerciale preliminare tra Stati Uniti e Cina.

Tuttavia, pur avendo testato il record degli ultimi tre mesi anche nella sessione dello scorso venerdì, l’indice che misura la forza relativa del listino a 14 anni – indice considerato parametro che misura il momentum – è scambiato a quota 67, a un soffio dalla soglia di 70 punti, che alcuni esperti di analisi tecnica considerano un livello di “overbought”, ovvero di “ipercomprato”.