Shock Bce tramortisce mercati già infettati da COVID-19. Lagarde si becca strigliata Conte per frase spread
Lo shock Bce tramortisce i mercati, già infettati dal virus della paura COVID-19: tutti contro Christine Lagarde e la sua decisione di non tagliare i tassi, diversamente da quanto hanno fatto le altre banche centrali, Fed di Jerome Powell in primis. Lo tsunami Lagarde travolge le borse di tutto il mondo, in sedute che rimangono storiche.
Wall Street termina la sessione con il Dow Jones che capitola di 2.352,60 punti, a 21.200,62, soffrendo il peggior ribasso dal Black Monday del 1987, quando capitolò di oltre -22%. Lo S&P, anche, vive la sessione peggiore dal crash del 1987, crollando del 9,5% a 2.480,64, scivolando nel mercato orso come il Dow Jones. Il Nasdaq Composite fa -9,4% a 7.,201,80.
L’indice della paura VIX schizza di oltre +40%, volando a oltre 75 punti, insinuando il dubbio che la crisi innescata dal coronavirus possa essere peggiore di quella del 2008. D’altronde, il VIX è schizzato del 280% dall’inizio dell’anno, rispetto al +108% segnato nell’intero 2008.
Lo tsunami Bce e sempre la paura coronavirus affondano le borse asiatiche, che guardano scioccate ai tonfi storici non solo di Wall Street ma anche delle borse europee, in primis di Piazza Affari, che ha visto il Ftse Mib crollare del 17%.
Tutta colpa della Bce di Christine Lagarde, dicono i politici, soprattutto italiani (anche se il rimbrotto arriva anche dalla comunità degli analisti). Quegli acquisti aggiuntivi di asset attraverso il QE, per un valore di 120 miliardi di euro, vengono considerati noccioline rispetto alla necessità di una Europa alle prese con un virus anch’esso storico.
Ma l’Italia si sente ferita soprattutto da quella frase sullo spread.
Sulla crisi da coronavirus “ci saremo usando tutta la flessibilità, ma non siamo qui per chiudere gli spread – ha detto l’ex direttrice del Fmi – Questa non è la funzione né la mission della Bce, ci sono altri strumenti e altri attori per interventi su questi aspetti”. Immediata la reazione dello spread, balzato fin oltre quota 270 punti base, con rialzi superiori a +30%.
Certo, dopo Lagarde ha corretto il tiro, con la Bce che ha riportato la seguente sua dichiarazione: “Sono pienamente impegnata ad evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile dell’area euro. Gli spread elevati inficiano la trasmissione della politica monetaria”.
E comunque prima aveva insistito nel dire che la Bce la sua parte la sta facendo: “Nessuno dovrebbe attendersi che sia la Bce a essere la prima linea nella risposta al coronavirus”, spetta invece ai governi con le politiche di bilancio e “se si guarda a quanto è stato finora complessivamente annunciato” si arriva ad appena “un quarto di punto di Pil dell’area euro”. Insomma, noi invochiamo una azione ambiziosa e coordinata” dei governi, e “spero che l’eurogruppo di lunedì produca misure di bilancio determinate e decisive”.
Il danno sullo spread, volato fin oltre quota 260, era stato comunque fatto. E le stoccate contro Lagarde non sono certo mancate.
Una strigliata a quella che i social hanno ribattezzato LagardeVirus è arrivata dal premier Giuseppe Conte: “Il compito della Banca Centrale deve essere quello non di ostacolare, ma di agevolare tali interventi, creando condizioni finanziarie ad essi favorevoli. Ci aspettiamo politiche e comportamenti dalla Banca Centrale e da tutte le istituzioni europee all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte”, ha detto il presidente del Consiglio.
Rimproveri anche da parte del PD, attraverso la nota di Fabio Melilli e Gianmario Fragomeli capigruppo Pd nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera:
“Opportune e benvenute le precisazioni della presidente della Bce Lagarde le cui dichiarazioni di oggi sembravano in contraddizione con le necessità poste dall’emergenza del Coronavirus e con quanto aveva detto solo ieri la presidente della Commissione Ue Von Der Leyen. Per l’Europa è il momento di scelte forti e nette per affrontare una crisi senza precedenti. La Bce può giocare un ruolo decisivo e non può correre il rischio di provocare frammentazioni dannose del sistema finanziario”.
Più severo però il giudizio del responsabile Economia del Pd Emanuele Felice: “Sorprendono le parole della Presidente della Bce Lagarde. Una voce del tutto stonata rispetto agli impegni presi ieri dalla Presidente della Commissione Von der Leyen con il suo solenne ‘siamo tutti italiani’. Serve una netta correzione di rotta: oggi più che mai è necessario che le istituzioni europee mettano in campo tutto quanto è necessario per affrontare una emergenza senza precedenti”.
La Lega non perdona, con gli economisti Alberto Bagnai, Massimo Bitonci, Claudio Borghi, Claudio Durigon, Dario Galli, Massimo Garavaglia, Alberto Gusmeroli e Armando Siri, che in una nota parlano di schiaffo all’Italia:
“Le parole irresponsabili del governatore della Bce, Christine Lagarde, hanno provocato un crollo senza precedenti per la borsa italiana, già in crisi profonda e un’impennata record dello spread. Non capire che tipo di situazione stia vivendo uno Stato che, anche per proteggere il resto d’Europa, sta sopportando sforzi senza precedenti significa essere quanto meno inadeguati per un ruolo così delicato. L’Italia aveva bisogno di un aiuto e ha ricevuto uno schiaffo. Altro che ‘siamo tutti italiani’ come ipocritamente detto ieri dalla presidente Von der Leyen. La verità sembra essere che l’Italia debba, come al solito, arrangiarsi da sola“.