Scandalo Bio-on: prime mosse in soccorso di piccoli risparmiatori e lavoratori
Le associazioni dei consumatori scendono in campo nella delicata vicenda di Bio-on, la società bolognese di bioplastiche finita nel mirino della magistratura con l’accusa di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Scandalo partito tre mesi fa dopo che il fondo Quintessential ha denunciato il ‘castello di carte’ costruito da soci fondatori e manager della società nel report intitolato ‘Una nuova Parmalat a Piazza Affari?‘, portando al crollo del titolo in Borsa e l’avvio delle indagini della procura di Bologna che hanno confermato l’esistenza di forti irregolarità nella condotta di Bio-on.
Ieri Borsa Italiana ha sospeso a tempo indeterminato il titolo.
Il Codacons ha deciso di attivarsi a tutela dei risparmiatori e dei soggetti danneggiati dagli illeciti contestati dalla magistratura bolognese. L’associazione ha deciso di costituirsi parte offesa nell’inchiesta penale in cui si contestano false comunicazioni sociali delle società quotate e manipolazione del mercato, e offre assistenza legale agli azionisti danneggiati, finalizzata a far ottenere loro il risarcimento dei danni economici subiti. Il Codacons sta studiando inoltre la fattibilità di ulteriori azioni legali a tutela dei lavoratori dell’azienda. Proprio per questo l’associazione ha deciso di convocare una prima assemblea informativa aperta a tutti i possibili danneggiati da questa vicenda, compresi i titolari di azioni della Bio-On che si trovano di fronte ad una situazione inaspettata con il rischio di perdere il valore delle azioni su cui hanno investito i loro risparmi.
Adunata il 6 novembre a Bologna
Nel corso dell’incontro – che si terrà a Bologna presso Hotel Bologna Airport in Via Marco Emilio Lepido, 203/14 il prossimo 6 novembre dalle ore 18,00 alle ore 20:00 – verranno illustrate le iniziative che è opportuno che ciascun danneggiato ponga in essere da subito nonché la documentazione che è necessario reperire per potersi un domani costituirsi pare civile in un eventuale giudizio penale.
Il sistema Astorri scoperchiato da un fondo speculativo
Per i vertici di Bio-on il 23 ottobre sono scattate misure cautelari con l’arresto del presidente e fondatore Marco Astorri; misure interdittive per altro azionista di riferimento, Guido Cicognani e per il presidente del collegio sindacale, Gianfranco Capodaglio. Indagati anche il direttore finanziario dell’azienda di bioplastica, Pasquale Buonpensiere, i consiglieri Vittorio Folla e Gianni Lorenzoni, gli altri due sindaci Vittorio Agostini e Giuseppe Magni e il partner della società di revisione E&Y, Alberto Rosa. Astorri aveva incentrato la strategia societaria su annunci roboanti volti a sostenere il valore del titolo. In un articolo odierno del Sole 24 Ore si parla di ‘piani industriali privi di basi’ con riferimento a quello 2017-2020. In aggiunta il sistema Astorri era volto a gonfiare i bilanci iscrivendo in toto i ricavi legati a cessione di licenze e diritti di sfruttamento di tecnologie a società indicate a controllo congiunto (joint venture), ma in realtà controllate.
Lo scandalo Bio-on vede molti piccoli risparmiatori coinvolti, stando alle indicazioni stampa odierne sarebbero circa 10mila i risparmiatori pronti ad attivarsi. L’Adusbef sta formando un gruppo di lavoro che seguirà le cause contro Bio-on. L’avvocato Vincenzo Laudadio, membro del Comitato direttivo di Adusbef, ha dichiarato a MF che questo caso “ricorda molto da vicino il caso Parmalat e non solo per ragioni di geografia, l’Emilia Romagna” e “anche questa volta le Autorità chiamate a vigilare sono arrivate dopo il fondo speculativo. Oorgani quali la Consob hanno poteri ispettivi per legge pari a quelli della Guardia di Finanza”.