Notizie Notizie Italia Salvatore Ferragamo riduce costi e investimenti per limitare danni da coronavirus

Salvatore Ferragamo riduce costi e investimenti per limitare danni da coronavirus

11 Marzo 2020 12:05

Effetto coronavirus su Salvatore Ferragamo, che guardando all’anno in corso lancia un avvertimento senza sbilanciarsi su possibili stime, in quanto è ancora troppo presto formulare una giusta valutazione dei danni. “Non è possibile prevederne con un sufficiente grado di attendibilità né la durata, né la portata e conseguentemente valutarne in modo attendibile quelli che possono essere i reali impatti sulla performance e sulla situazione finanziaria e patrimoniale del gruppo”, afferma la maison fiorentina in occasione dei risultati di bilancio 2019. Nel frattempo però il gruppo del lusso cerca di proteggersi e mitigare gli effetti negativi, mettendo in essere una serie di azioni concrete, tra cui un efficientamento di tutte le voci di costo e una limitazione degli investimenti nei soli progetti ritenuti essenziali o prioritari.

 

Le prime settimane di gennaio erano state molto incoraggianti ma poi l’epidemia ha portato importanti cali di fatturato in Cina, seguiti da un deterioramento anche in Italia e in Europa nelle ultime settimane. Negli ultimi giorni, la Cina sta mostrando in graduale recupero (solo 15% dei negozi sono ancora chiusi contro i 2/3 a febbraio), ma intanto il mercato americano sta passando in negativo. Alla luce di questo contesto, gli analisti di Equita tagliano le stime sull’anno in corso e anche il target price del titolo. “Abbiamo tagliato le stime 2020 di fatturato (-12%), Ebitda (-19% a 179 milioni contro consensus intorno a 216) e -26% di utile, ipotizzando un fatturato organico nel primo semestre in ribasso del 24% su base annua per poi crescere del 5% nel secondo semestre – illustrano dalla sim milanese – Sul 2021 il taglio è più contenuto (utile -16%, ipotizzando un fatturato organico +9%)”. Questo porta Equita a tagliare il target price sul titolo Ferragamo a 12,5 euro dal precedente 16,8 euro (-25%), con rating al gradino hold (tenere in protafoglio). La sim ricorda che se la situazione attuale perdurasse invariata fino a fine marzo, il management prevede un fatturato nel primo trimestre del 2020 in calo di -25/30%. La società sta intanto minotorando tutti i costi, rinegoziando gli affitti, riducendo gli acquisti, e rinviando tutti i progetti non essenziali.

L’incertezza legata al coronavirus non fa bene al titolo, che si muove in controtendenza a Piazza Affari. In una seduta intonata al rialzo, Ferragamo segna un calo dello 0,85% dopo che nella prima parte della seduta è arrivato a cedere oltre 3 punti percetnuali finendo sul fondo del listino principale.

Risultati in crescita, nonostante impatto delle proteste a Hong Kong
Già gli ultimi mesi del 2019 non erano stati dei più facili per il gruppo, a causa delle proteste a Hong Kong. Salvatore Ferragamo ha comunque chiuso il 2019 con ricavi pari a 1,38 miliardi, in aumento del 2,3% a tassi di cambio correnti (+1,3% a cambi costanti). L’area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato in termini di ricavi, in rialzo dell’1,1%, nonostante la performance del quarto trimestre nell’area abbia continuato ad essere fortemente impattata negativamente dalla difficile situazione geopolitica a Hong Kong, dove le vendite retail sono scese a cambi costanti di oltre il 50% rispetto al quarto trimestre del 2018. L’utile netto di pertinenza del gruppo (escluso IFRS162) è pari a 91 milioni, in crescita del 3,4% rispetto ai 88 milioni dell’esercizio 2018.

Alla luce di questa performance, Salvatore Ferragamo ha confermato la sua politica di dividendo, proponendo una cedola pari a 0,34 euro per azione, in linea con quella dell’anno prima. Se verrà approvato dall’assemblea, convocata per il prossimo 21 aprile, il dividendo verrà posto in pagamento il 20 maggio (data stacco cedola 18 maggio e record date 19 maggio