Saipem: torna all’utile nei 9 mesi, boom di ordini. Ma titolo KO
Brutta partenza a Piazza Affari per Saipem all’indomani della trimestrale. Il titolo del gruppo dei servizi petroliferi ha iniziato la giornata con un tonfo di quasi il 10%, sta cercando di recuperare ma resta in rosso in questo momento del 7% circa a quota 1,308 euro.
I numeri di Saipem sono arrivati ieri sera a mercati chiusi, evidenziando “un trimestre in crescita in termini di ricavi, margini, utile netto e generazione di cassa che conferma così la tendenza già evidenziata nei primi sei mesi dell’anno“. Si attende a breve la conference call in mattinata con gli analisti, con l’amministratore delegato Alessandro Puliti e il direttore finanziario Paolo Calcagnini.
Intanto ecco i numeri chiave di Saipem per il trimestre e i primi nove mesi dell’anno.
I conti in pillole, raddoppio ordini
Per Saipem il terzo trimestre dell’anno è stato chiuso con ricavi pari a 3.016 milioni di euro, +5,6% rispetto ai 2.856 milioni del corrispondente periodo del 2022, mentre l’Ebitda adjusted, ossia al netto delle poste non ricorrenti, è salito del 26,4% a 230 milioni e risultato netto è stato di 39 milioni contro la perdita di 8 milioni di un anno prima. Numeri che non hanno, tuttavia, centrato le attese del consensus Bloomberg soprattutto in termini di Ebitda rettificato atteso a 243,1 milioni.
Allargando lo sguardo e osservando i primi 9 mesi dell’anno, il fatturato è salito del 18,7% a 8.363 milioni, l’Ebitda adjusted è balzato a 640 milioni (+43,8% a/a) e l’utile netto è stato di 79 milioni rispetto al rosso di 138 milioni nel corrispondente periodo del 2022. Nel corso dei primi nove mesi del 2023, Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 11.918 milioni dai 6.924 milioni di un anno prima. Il portafoglio ordini al 30 settembre 2023 è invece ammontato a 27.572 milioni, di cui 2.698 milioni di euro da realizzarsi nel 2023.
Saipem ha confermato la guidance per il 2023 e ha segnalato “un’ottima visibilità sul 2024-25” ragionevolmente grazie alla recente campagna di raccolta ordini.
Equita: conti confermano miglioramento performance
“I risultati del terzo trimestre confermano il miglioramento della performance in corso con ricavi e Ebitda adjusted rispettivamente cresciuti del 6% e del 26% su base annua guidati dalle attività offshore mentre la redditività della parte onshore resta prossima al breakeven”, segnalano da Equita indicando che “l’Ebitda è di poco sotto le nostre attese (circa 3%) per un utilizzo della flotta inferiore alle nostre ipotesi nella divisione drilling offshore”. “Il flusso di cassa netto in valore assoluto è molto vicino alle nostre attese ma con Capex di soli 67 milioni
rispetto ai 120 milioni attesi”, rimarcano ancora gli esperti della sim che parlano di una raccolta ordini che è “risultata molto forte (+94% a/a) e circa 600 milioni meglio delle attese”.
Questione aumento di capitale
Tra le varie questioni sul tavolo c’è anche quella dell’aumento di capitale. Il consiglio di amministrazione ha deliberato di convocare l’assemblea degli azionisti, in sede straordinaria ed in unica convocazione, per il prossimo 13 dicembre per deliberare proprio in merito all’approvazione dell’aumento di capitale.
Nel comunicato stampa pubblicato ieri il board ha “deliberato di sottoporre all’approvazione dell’assemblea degli azionisti la proposta di autorizzazione alla convertibilità in azioni ordinarie della società del prestito obbligazionario equity-linked di importo nominale di 500 milioni di euro, con scadenza 11 settembre 2029, riservato a investitori qualificati, denominato “€ 500,000,000 Senior Unsecured Guaranteed Equity-linked bonds due 2029”, emesso lo scorso 11 settembre”. Di conseguenza, si legge ancora nella notta, la proposta di aumento del capitale sociale, a servizio della conversione del Prestito Obbligazionario, per massimi 500 milioni.
Consob revoca obbligo pubblicazione informazioni integrative
Saipem ha fatto inoltre sapere che lo scorso 18 ottobre la Consob ha revocato l’obbligo di divulgazione di informazioni integrative nelle rendicontazioni contabili periodiche (ai sensi dell’art. 114, comma 5, del D. Lgs. n. 58/98) al quale Saipem era soggetta dalla richiesta di Consob del 10 maggio 2022. Una decisione che era scattata dopo la presentazione del prospetto informativo sull’aumento di capitale da 2 miliardi del gruppo per il risanamento finanziario dopo la perdita del 2021.
Cosa dice l’analisi tecnica
(a cura di Simone Borghi)
Il quadro grafico di Saipem è in via peggioramento nel breve periodo. Il titolo infatti ha infatti infranti diversi livelli tecnici importanti, primo fra tutti la media mobile a 50 periodi (linea gialla) con la candela fortemente ribassista del 20 ottobre. La debolezza ha poi provocato il break della trendline rialzista di lungo periodo (costruita sui minimi di settembre 2022 e marzo 2023) e oggi abbiamo avuto la conferma della rottura della media mobile a 200 giorni. Saipem, infatti, ha aperto in gap down, bucando subito il livello chiave a 1,36 euro, un supporto statico che ad agosto e a inizio mese aveva evitato ulteriori discese. In tale scenario, la rottura di 1,27 euro potrebbe dare sfogo ai venditori verso 1,21 e 1,13 euro. Al rialzo, invece, si consiglia cautela e meglio attendere il recupero di 1,36 euro per poi puntare ai successivi target (1,45 e 1,50 euro).