Saipem: timido rimbalzo dopo incidente Australia e annuncio Saudi Aramco
Parziale recupero per il titolo Saipem, dopo il crollo registrato ieri, quando ha chiuso la seduta in calo del 12,7% a 1,3245 euro. In mattinata la società ha fornito un aggiornamento sull’incidente in Australia, ma a frenare il titolo ieri ha contribuito anche un altro fattore.
Saipem rassicura: “Nessun danno a nave Castorone, in corso riparazioni condotta”
Saipem ha diffuso una nota in cui conferma che “la nave posatubi Castorone operante al largo delle acque del Western Australia non ha subito alcun danno. Una lesione localizzata della condotta durante la posa è un evento che può accadere e come tale Saipem ha in atto procedure approvate e risorse a disposizione per interventi e riparazioni”.
La società attiva nel settore oil&gas ha poi precisato: “Dalle prime valutazioni emerge che la causa dell’incidente potrebbe essere un’anomalia del software oggetto dell’investigazione. Oltre all’investigazione, sono in corso i piani per i lavori di riparazione della linea principale con la sicurezza come priorità”, conclude Saipem.
L’annuncio di Saudi Aramco frena Saipem e l’intero comparto oil&gas
Ieri però è stato l’intero settore petrolifero a chiudere in ribasso, in scia all’annuncio di Saudi Aramco, la più grande compagnia petrolifera del mondo, sulla futura capacità estrattiva. La società, infatti, ha annullato l’atteso incremento da 12 a 13 milioni di barili al giorno, senza fornire una spiegazione esaustiva. Nelle poche righe del comunicato, Saudi Aramco si è limitata a citare una direttiva del ministero dell’Energia, che impone di mantenere la Massima capacità sostenibile (Msc) a 12 milioni di barili al giorno.
Il Philadelphia Oil Service Sector Index, composto da 15 società che forniscono soluzioni di produzione e trivellazione petrolifera, attrezzature per giacimenti petroliferi e altri servizi, è sceso fino al 5,2%, la peggior perdita dal 4 ottobre scorso, per poi chiudere a -1,8%.
Le società saudite Arabian Drilling e Ades Holding, che annoverano Saudi Aramco tra i propri clienti, hanno registrato perdite momentanee fino al 10%,, mentre in Europa oltre a Saipem sono crollate anche le norvegesi Subsea 7 (-4,9%), Borr Drilling (-11,7%) e Shelf Drilling (-12,3%), oltre ad azioni di società che producono tubi per il trasporto del greggio, come Tenaris (-2%) e Vallourec (-6,3%).
Secondo RBC Capital Markets, Saudi Aramco ridurrà le capex di 5 miliardi di dollari all’anno nei prossimi anni e questo potrebbe portare a speculazioni per le potenziali implicazioni sulla domanda globale di petrolio nel medio e lungo termine.
La view degli analisti su Saipem
Per quanto riguarda Saipem, Intermonte ha ribadito il giudizio Outperform ma ha tagliato il prezzo obiettivo da 2,1 a 1,9 euro, in considerazione “dell’aumentato execution risk e dei potenziali minori ordini in Arabia Saudita”.
Banca Akros ha confermato la raccomandazione Buy con target price pari a 1,90 euro, sottolineando la scarsa visibilità sull’impatto finanziario dell’incidente e sui tempi di riparazione e di completamento del progetto.
Nel complesso, secondo i dati di Bloomberg, i giudizi dei broker su Saipem si suddividono tra 17 Buy e 4 Hold (nessun Sell), con un target price medio di 2,16 euro, rispetto alla quotazione attuale pari a 1,35 euro, con un upside potenziale del 60%.