S&P: euro ancora debole contro il dollaro fino a metà 2019
L’euro rimarrà probabilmente debole contro il dollaro statunitense fino alla metà del 2019. Lo dicono oggi gli economisti di S&P nelle loro ultime prospettive economiche per l’Europa. La debolezza dell’euro non è ancora finita dice l’agenzia di rating e questo a causa della performance deludente di crescita dell’eurozona rispetto agli Stati Uniti dall’inizio dell’anno a oggi, sebbene ora gli indicatori economici sembrano indicare una ripresa di velocità che potrebbe andare a sostenere anche l’euro nel breve termine.
Le stime PIL per la zona euro
“Un’economia dell’Eurozona relativamente più debole, un inasprimento più rapido della Federal Reserve statunitense e l’incertezza politica ha reso le attività in euro relativamente meno attraenti di quanto non lo siano le loro controparti statunitensi,” così Marion Amiot, Senior Economist di S&P Global Ratings. “La deludente performance di crescita rispetto agli Stati Uniti dall’inizio dell’anno in poi – continua – ci ha portato a ridurre la stima PIL prevista al 2% nel 2018 e all’1,7% nel 2019 rispettivamente dal 2,1% e dall’1,7% delle nostre previsioni di giugno. “Rischi politici come i negoziati per la Brexit e le trattative sulla legge di bilancio in Italia – si legge nel rapporto – contribuiscono a esercitare pressione ribassista sulla moneta unica fino ad almeno la metà del 2019. Per questo non vediamo molto potenziale per un apprezzamento dell’euro nel corso dei prossimi tre trimestri”.
E l’Italia? S&P Global Ratings ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del nostro paese all’1,1% sia per il 2018 (dall’1,3 di giugno) che per il 2019 (dall’1,2%).Una ennesima bocciatura visto che già nel mese di giugno, la società di rating aveva già abbassato le stime del Pil per il 2018 dall’1,5% della proiezione precedente di marzo mentre aveva lasciato invariata all’1,2% quella per il 2019.