S&P 500: Facebook e non solo. Un quinto dei titoli hi-tech è precipitato nel mercato orso
Circa il 65% dei titoli hi-tech scambiati sullo S&P 500 è in fase di correzione, mentre quasi un quinto ha chiuso la sessione della vigilia scivolando nella fase di mercato orso.
All’inizio della sessione di ieri, Apple e Intel sono scivolate di oltre il 10% rispetto ai loro recenti valori massimi, per poi ridurre il calo in chiusura a -9% circa: il pericolo corrrezione è stato così sventato, ma davvero per poco.
Da segnalare che per fase di mercato orso si intende un titolo che crolla del 20% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane mentre, affinché si verifichi una correzione, la flessione deve essere di almeno il 10%.
A flirtare con i livelli di correzione sono al momento anche grandi nomi come appunto Apple e Intel, e anche Microsoft.
Alphabet, invece, la holding a cui fa capo Google, è già entrata in fase di correzione e si sta avvicinando a livelli da mercato orso.
I titoli tecnologici sono attentamente monitorati, a causa della elevata incidenza che hanno sugli indici azionari. Il settore hi-tech vale $6,473 trilioni, o circa il 28% della capitalizzazione di mercato dello S&P 500, che ammonta a $23,438 trilioni e che si divide in 11 settori, stando ai numeri di FactSet.
Con il tonfo di ieri, 13 delle 69 azioni hi-tech dello S&P hanno concluso la seduta con un ribasso pari o superiore a -20% dai record delle ultime 52 settimane, precipitando dunque nel mercato orso.
I titoli sono Facebook, con un calo pari a -20,4%; segue Broadcom (-20,3%); Qualcomm (-22,3%); Micron Technology (-21,1%); Corning (-23%); Symantec (-26,3%); Alliance Data Systems (-25,3%); Take-Two Interactive Software (-25,8%); Cadence Design Systems (-22,1%); Advanced Micro Devices (-39,1%); Qorvo (-21,1%); Juniper Networks (-22,3%), Xerox (-25%).
Di queste 13 azioni, il sottosettore più colpito è quello dei chip, come dimostrano i trend di Broadcom, Qualcomm, Micron, AMD e Qorvo, tutti in mercato orso. Da segnalare inoltre la performance del sottoindice di riferimento PHLX Semiconductor Index (SOX), che è in calo del 12,8% rispetto al record in 52 settimane testato alla metà di marzo (dunque è in fase di correzione), a fronte del -10,1% dello S&P 500 (sempre dai massimi in 52 settimane). Nell’arco degli ultimi 12 mesi, invece, il SOX è salito del 26%, rispetto al +9,3% dello S&P 500.
Le società tecnologiche a larga capitalizzazione – che presentano un valore pari o superiore a $100 miliardi – che sono già in fase di correzione sono Alphabet (oltre -15% dai massimi in 52 settimane); Cisco (-11,2%); IBM (-14,9%), Nvidia (-13,1) e Oracle (-15,8%).