Notizie Notizie Mondo Russia, Perdite per azioni e rublo dopo le sanzioni. Ma la Banca centrale si mantiene calma

Russia, Perdite per azioni e rublo dopo le sanzioni. Ma la Banca centrale si mantiene calma

8 Maggio 2018 09:26

 

 

 

Lo scorso gennaio la Federazione russa ha registrato un tasso di crescita di circa il 2%, superiore a quello del quarto trimestre del 2017. A causa del basso tasso di inflazione, a marzo la Banca centrale ha quindi nuovamente ridotto il tasso di interesse di riferimento al 7,25%, mentre all’inizio di aprile gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni a società e a singoli cittadini russi.

 

Black list

 

Le nuove sanzioni – che sono state motivate da un “modello crescente di attività ostili della Russia nel mondo” – vietano ai cittadini e alle aziende statunitensi il commercio o il possesso di azioni e obbligazioni di determinate società russe e congelano anche alcuni beni patrimoniali russi negli USA. Inoltre un gruppo di aziende russe, che presumibilmente hanno stretti legami con il Cremlino, sono stati inseriti in una lista nera. Nella black list anche un gruppo di imprenditori russi, tra i quali figurano alcuni dei più ricchi oligarchi del Paese.

 

Rublo e azioni

 

La Borsa di Mosca ha ovviamente reagito con forti ribassi, che hanno trascinato con sé anche i titoli azionari russi non direttamente colpiti dalle sanzioni, così come le azioni di società russe quotate su Borse estere (per esempio, Londra) o i cui principali azionisti hanno forti legami con la Russia. Anche le azioni di società internazionali molto attive in Russia sono finite sotto pressione. Infine il rublo è crollato e ha perso circa il 10% del suo valore in sole 48 ore, per poi stabilizzarsi nuovamente poco dopo.
“Mosca è stata evidentemente colta di sorpresa e ha condannato le sanzioni come del tutto incompatibili con il diritto internazionale – spiegano in un report gli analisti di Raiffeisen Capital Management – Per ora, il governo russo sta probabilmente valutando gli effetti di lungo periodo delle nuove sanzioni e farà di tutto per mitigare le conseguenze negative sull’economia russa e sulle decine di migliaia di dipendenti delle società interessate”.

 

La calma della Banca centrale

 

Nonostante l’incertezza sui mercati sia molto elevata in questo momento, poiché nessuno può dire chi potrebbe essere colpito da altre sanzioni con effetti simili, la Banca centrale russa ha dichiarato di non ravvisare grandi rischi per la stabilità finanziaria del Paese. “Il mercato azionario russo ha registrato lievi perdite nel mese di marzo, ma prima dell’annuncio delle sanzioni era stato uno dei mercati azionari EM con i migliori risultati quest’anno”, è il commento di Raiffeisen.

 

La Russia resta interessante nel breve

 

Quali indicazioni allora per i portafogli? Come spiega ancora Raiffeisen Capital Management, sebbene la Russia sia ovviamente di grande importanza nella regione dell’Europa dell’Est, non svolge un ruolo centrale nei portafogli globali dei Mercati Emergenti, dove sono rappresentati anche la Cina, l’India e i Paesi dell’America Latina.

Un periodo di assestamento di breve termine può essere gestito agevolmente – è scritto nel report – anche se non è possibile prevedere se gli Stati Uniti adotteranno altre misure analoghe”.
“Per il momento il mercato russo resta interessante per gli investimenti di breve termine, ma nel lungo termine il contesto di questo mercato andrà valutato con attenzione e probabilmente molte posizioni non saranno mantenute”, conclude Raiffeisen.