Notizie Notizie Mondo Russia alla prova delle elezioni presidenziali, vittoria Putin scontata. Ecco cosa guardare

Russia alla prova delle elezioni presidenziali, vittoria Putin scontata. Ecco cosa guardare

16 Marzo 2018 14:49

Russia al test delle elezioni presidenziali. Domenica 18 marzo si terrà il voto, che con molta probabilità confermerà Vladimir Putin alla guida del paese per altri sei anni, fino al 2024. Si tratterebbe del secondo mandato consecutivo di Putin, il quarto non consecutivo, e anche l’ultimo come presidente. I sondaggi attestano la sua popolarità all’80%, in calo dal massimo dell’89% del giugno 2015, e un consenso sul 67%. D’altronde, gli sfidanti guardano il leader da lontano: i due più forti, Vladimir Zhirinovsky e Pavel Grudinin, raccolgono poco più del 5-7% dei consensi ciascuno. Con il risultato delle urne praticamente certo, l’attenzione degli operatori si concentrerà più che altro sul Primo Ministro che verrà scelto da Putin e su eventuali segnali per una riforma strutturale del paese.

“I piani futuri di Putin sono ancora poco chiari – commenta Federico Garcia Zamora, gestore BNY Mellon emerging markets debt local currency fund – Sembra probabile che utilizzerà i prossimi sei anni per rinsaldare la propria eredità e il successore prescelto”. Il leader russo dunque non sembra che si imbarcherà in riforme strutturali importanti durante il mandato finale.
Per quanto riguarda la scelta del Primo Ministro, l’esperto sugli emergenti di BNY Mellon vede probabile una conferma di Dimitrij Medvedev. E guardando più in là, al successore di Putin, visto il limite dei due mandati, l’opposizione non dovrebbe giocare un ruolo importante. “La roulette, quindi, – sostiene Markus Schneider, economista Eastern Europe e Middle East di AllianceBernstein – sarà tra i membri del circolo più prossimo al presidente, come Igor Sechin. Il numero uno di Rosneft ha tutte le carte per essere il nuovo candidato alle presidenziali del 2024”.

A meno di sorprese dell’ultimo minuto, la reazione sui mercati dovrebbe essere piuttosto contenuta. In particolare, la stabilità politica e monetaria prevista dopo le elezioni non dovrebbe creare reazioni significative sull’azionario. Per quanto riguarda l’obbligazionario, l’esperto di BNY Mellon ritiene che le obbligazioni russe in valute locali sovraperformeranno, poiché la Banca Centrale potrebbe adottare una posizione più accomodante di quanto attualmente incorporato nelle valutazioni dei bond. La casa d’affari ha una visione positiva di lungo termine sui dati fondamentali macroeconomici della Russia.

Anche secondo l’economista di AllianceBernstein, l’appuntamento russo non dovrebbe avere alcun impatto nel breve termine sui mercati. Nel 2018, infatti, a mantenere acceso l’interesse degli investitori continueranno ad essere gli sviluppi geopolitici e le possibili oscillazioni del prezzo del petrolio. In particolare, l’agenda degli eventi ad alto impatto vede le elezioni intermedie americane, le prospettive di una possibile maggioranza democratica al senato e le probabilità di un rafforzamento delle sanzioni internazionali contro la Russia.