Rete Tim: spunta a sorpresa proposta alternativa, governo dice no. Attesa per i cda del 3 e 5 novembre
Riflettori accesi oggi a Piazza Affari su Tim dopo il ‘coup de théâtre‘ dei giorni scorsi nel dossier della Rete. Venerdì scorso, proprio in attesa dei consigli di amministrazione del gruppo guidato da Pietro Labriola previsti per il 3 e il 5 di novembre, è iniziata a circolare una nuova proposta alternativa a quella di KKR (quella vincolante è stata annunciata lo scorso 15 ottobre). Una nuova proposta alternativa firmata da una cordata di investitori (Merlyn Advisor LTD e RN Capital Partner) che hanno presentato “TimValue” (con tanto di sito). Una proposta alternativa che sarebbe già stata rimandata al mittente dal governo che è entrato nella partita lo scorso agosto al fianco del fondo americano.
Partenza in sordina per Tim a Piazza Affari. Il titolo dell’ex monopolista arretra dello 0,12% a quota 0,2409 euro (allontanandosi dai massimi dell’anno a quota 0,3284 euro toccati lo scorso 6 marzo 2023).
TimValue in campo con un piano alternativo “nell’interesse degli azionisti di Tim e dell’Italia”
Rimbalza venerdì sera, a mercati chiusi, una proposta nuova per la Rete di Tim confezionata dal fondatore di Merlyn Advisors Alessandro Barnaba, ex di JPMorgan, e da Stefano Siragusa, ex vicedirettore generale di Tim che ha lasciato l’azienda nel dicembre 2022. Ben 37 pagine inviate all’attenzione del consiglio di amministrazione con l’eloquente oggetto “un futuro diverso per Tim” che viene definito “un piano alternativo nell’interesse degli azionisti di Tim e dell’Italia“.
Bisogna chiarire che Merlyn Partners, ovvero il fondo d’investimento lussemburghese gestito da Merlyn Advisors Ltd. rappresenta (direttamente o in delega) un gruppo di azionisti di Tim, che “detengono un ammontare di azioni ordinarie della società inferiore alla soglia del 3%, rilevante per l’obbligo di comunicazione di legge”.
I punti clou della lettera
“Al posto di vendere la rete, Tim deve dismettere le proprie attività regolate e consumer per trasformarsi in un’azienda tecnologica infrastrutturata in grado di offrire soluzioni digitali a valore aggiunto ai propri clienti business e alla pubblica amministrazione grazie alla propria rete“. Questo il punto di partenza del piano alternativo della cordata, secondo la quale “questo piano alternativo favorisce la creazione della rete nazionale sotto la guida strategica di CDP, per difendere gli interessi degli italiani”. Un piano alternativo che “non richiede fondi al governo” e “ripristina una corretta governance nel consiglio di amministrazione, coinvolgendo e accogliendo tutti gli stakeholder, rispettando la storia di tim, valorizzando e salvaguardando la forza lavoro e l’indotto“. Tra i punti chiave della lettera l’idea che può creare valore per tutti gli azionisti e, una volta attuato, il prezzo delle azioni potrebbe tornare a 1 euro e si potrà reintrodurre il pagamento dei dividendi agli azionisti”.
Puntano poi il dito contro l’a.d. di Tim, Pietro Labriola. “Non condividiamo – scrivono – il piano proposto dal Dottor Pietro Labriola. L’attuale progetto di scorporare la rete creando la Network Company,NetCo, separata dal resto del business di Tim, ServiceCo, per poi venderla, è, a nostro avviso, sbagliato industrialmente, è estremamente vago e destabilizzante per il futuro di Tim”.
La posizione di Tim
La conferma dell’invio della nuova proposta è arrivata sabato mattina da Tim che, su richiesta di Consob, ha fatto sapere di “avere ricevuto nella giornata di venerdì scorso una comunicazione da Merlyn Advisor LTD e RN Capital Partner, di cui peraltro è stata data ampia diffusione già in concomitanza dell’invio alla società“.
La società ha indicato che “una volta verificata la partecipazione azionaria in capo al fondo proponente, sottoporrà il documento al consiglio di amministrazione, che si riunirà il prossimo 3 novembre“. Occasione in cui è stato ribadito che “il progetto NetCo in corso di esame è in linea con il piano approvato all’unanimità dal cda e presentato nel Capital Market Day nel luglio dello scorso anno”. Con una precisazione finale: “In tale quadro, proseguono le attività propedeutiche alle decisioni in ordine alle offerte ricevute dal fondo KKR nel corso delle già programmate riunioni del 3 e 5 novembre”.
Bocciatura del governo
Una nuova proposta che riceve la sonora bocciatura del governo italiano. Almeno, sono queste le indiscrezioni riportate da Bloomberg News. “Il governo italiano respinge qualsiasi proposta che sia diversa dalla strategia precedentemente annunciata – ha riferito sabato un funzionario – ribadendo che la strategia del governo mira anche a mantenere il controllo di un asset strategico”.
I sindacati la bollano come “scorribande finanziarie”
“Ancora una volta Tim è al centro di scorribande finanziarie da parte di soggetti inadeguati per sostenere investimenti e occupazione in una delle maggiori aziende del Paese. Proposte di acquisizione come quella pervenuta al Cda di Tim da parte Merlyn Partnership, che ha come obiettivo di ritardare il voto sul piano del Governo e di Kkr per il rilancio di Tim, hanno un effetto distorsore sul mercato”. È questa la posizione del segretario generale della Fistel Cisl, Alessandro Faraoni, in una lettera inviata al presidente della Consob, Paolo Savona. “Certi – aggiunge – della Sua sensibilità nella difesa dei piccoli azionisti già penalizzati dai continui passaggi di mano della Telecom negli anni passati e oggi, per quanto riguarda le lavoratrici ed i lavoratori, esposti anche al rischio occupazionale”.