Rete Tim, si allungano tempi per offerta KKR. Occhi su Vivendi
E’ ottobre il mese clou per l’affaire Rete Tim. Due gli appuntamenti chiave: da una parte l’attesa presentazione dell’offerta vincolante su NetCo da parte del fondo KKR che dovrebbe arrivare entro il 15 ottobre dopo la concessione della proroga da parte del consiglio di amministrazione (cda) di Tim, dall’altra si guarda alla data del 5 ottobre in cui si potrebbero incontrare il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e Vivendi, i soci di maggioranza di Tim con una quota di quasi il 24%, per confrontarsi sulla partita NetCo.
Mentre il mercato continua a seguire da vicino la situazione, a Piazza Affari, il titolo Tim lima le perdite dopo una mattinata sul fondo del listino principale milanese, e adesso mostra una flessione di circa lo 0,8% a quota 0,2998 euro (minimo intraday a quota 0,2914 euro).
Cantiere rete Tim, slittano i tempi per chiudere
Senza sorprese dell’ultima ora, ma confermando le indiscrezioni delle settimane passate, in un breve comunicato diffuso a mercati chiusi il cda di Tim ha “deliberato all’unanimità dei presenti di concedere la proroga al 15 ottobre, richiesta da KKR, del periodo di esclusiva per la presentazione dell’offerta vincolante su NetCo” che adesso vede in campo anche il Mef, e ha fatto anche il punto sull’aggiornamento sullo stato delle negoziazioni in corso con KKR per la valorizzazione di NetCo. Il prossimo board del gruppo guidato da Labriola dovrebbe avvenire entro fine mese per valutare la binding offer da parte del fondo americano in tandem con il Mef.
Tra le ultime questioni (e non per importanza) c’è quella legata ai pareri legali richiesti in merito a un potenziale passaggio in assemblea della cessione della Rete. Un tema che il board non avrebbe discusso ieri. In particolare, come ricordano gli esperti di Equita che citano alcune anticipazioni de “Il Sole 24 Ore” in edicola oggi, i giuristi Giuseppe Portale e Piergaetano Marchetti “sarebbero stati chiamati a esprimersi in merito all’esistenza di un cambiamento di oggetto sociale per effetto dell’operazione e avrebbero espresso l`opinione che l`operazione non comporterebbe un cambiamento dell`oggetto sociale e quindi non attiverebbe la necessità di approvazione da parte dell`assemblea straordinaria”.
“La proroga era ampiamente attesa”, segnalano gli analisti di Intesa Sanpaolo sottolineando che “la procedura per approvare la vendita di NetCo rimane controversa”. “Come già indicato, sebbene la notizia dell’avvio dei colloqui tra Mef e Vivendi sia positiva, la mancanza di un accordo con un conseguente contenzioso legale rimane un potenziale rischio chiave per il deal”.
La partita si gioca con Vivendi
Quando si parla della Rete la posizione dei soci di maggioranza di Vivendi resta chiave e rappresenta un punto di incertezza nell’operazione, come hanno sottolineato alcuni analisti. Sicuramente Vivendi non sta seguendo la partita da semplice spettatore. Vivendi in più di una occasione ha manifestato le sue ‘perplessità’ sull’operazione, soprattutto si è sempre espressa negativamente sui valori (20 miliardi di euro) di cui si discute per la vendita. Arnaud De Puyfontaine, ceo del gruppo francese Vivendi, ha definito “la rete Tim un gioiello e va pagata il giusto”. In questo contesto per i francesi la convocazione di una assemblea straordinaria è un passaggio necessario per pronunciarsi sull’operazione.
E nelle ultime settimane è scesa in campo ed è impegnata su più fronti per Tim. In attesa dell’incontro tra i francesi e il Mef, che potrebbe svolgersi il 5 ottobre, le indiscrezioni delle ultime ore parlano di una lettera che il gruppo di Bollorè avrebbe inviato al cda di Tim proprio per condividere con il mercato i pareri legale raccolti finora e manifestare l’eventuale necessità di convovare una assemblea straordinaria.