Report Goldman Sachs: outlook S&P 500 ed eps nei prossimi anni, i rating sui settori
Il trend al rialzo dell’indice S&P 500 continuerà. Parola della divisione di ricerca di Goldman Sachs, che ribadisce di credere nella traiettoria positiva di Wall Street.
“Prevediamo un incremento modesto del 3% rispetto al nostro target di fine anno di 2.850 punti, seguito da un rialzo del 5% nel 2019, fino a quota 3.000″.
Certo, non si tratta di quei rally a cui il 2017 aveva abituato i trader, con il Dow Jones che ha incassato un rally del 25 l’anno scorso. L’anno scorso è rimasto nella storia di Wall Street come un anno epico: boom anche per lo S&P 500, salito del 19%, e per il Nasdaq, volato di ben +28%.
Ma, rispetto agli alert che vengono lanciati in un periodo caratterizzato dai timori sulla guerra commerciale e sul protezionismo, oltre che dall’onnipresente preoccupazione per il futuro dell’Italia del M5S-Lega, la nota di Goldman Sachs è sicuramente ottimista:
“L’economia americana sta crescendo, i profitti societari stanno salendo, e i corsi azionari dovrebbero continuare a salire fino al 2019”.
Certo, “il potenziale del rialzo (degli indici azionari) sarà limitato dalla politica monetaria (della Fed) più restrittiva, dall’appiattimento della curva dei rendimenti, dall’escalation delle tensioni commerciali, e dalle imminenti elezioni di metà mandato del Congresso”.
Detto questo, “rivediamo al rialzo le nostre previsioni sugli utili dello S&P 500 per ognuno dei prossimi tre anni. La crescita economica, i prezzi del petrolio, l’imposizione fiscale migliore delle attese porteranno nel 2018 l’eps a balzare del 19% a $159“.
Goldman Sachs precisa che “la crescita dei profitti decelererà poi al 7% (a $170) nel 2019 e a + 5% a $178 nel 2020″, e aggiunge che queste “stime sono inferiori rispetto a quelle del consensus, che prevedono una crescita rispettivamente del 21%, 10% e del 9%“.
Viene fatto notare anche che “un contesto di decelerazione della crescita economica, di una Fed più aggressiva, di un appiattimento della curva dei rendimenti, e l’incertezza politica è coerente con un multiplo P-E che terminerà il 2018 a 16,8 volte, livello invariato rispetto a oggi, ma inferiore del 10% rispetto al picco di gennaio”.
A livello settoriale, Goldman Sachs ritiene che i titoli ciclici dovrebbero continuare a riportare una performance migliore di quella del mercato. Viene reiterato il rating “overweight” sui finanziari.
La valutazione sul settore dell’Information Technology è stata alzata inoltre da “neutral” a “overweight”. In particolare, “il settore tecnologico riporterà un’accelerazione tra le più forti sia in termini di fatturato che di utili fino al 2019, beneficiando della fase finale del ciclo. E’ vero che il comparto presenta valutazioni elevate in relazione all’ultimo decennio, ma è scambiato a valori in linea con la storia guardando a un’ottica di tempo di 30 anni”.
Goldman Sachs ha abbassato invece il rating degli industriali da “overweight” a “neutral”, considerando la decelerazione della crescita economica e l’aumento dei costi input.