Notizie Notizie Mondo Report Capgemini, La smart factory farà guadagnare 160 miliardi di dollari all’automotive entro il 2023

Report Capgemini, La smart factory farà guadagnare 160 miliardi di dollari all’automotive entro il 2023

7 Maggio 2018 12:15

 

 

 

L’industria automobilistica potrebbe registrare un aumento della produttività annuale pari a 160 miliardi di dollari entro il 2023 grazie agli investimenti in fabbriche intelligenti, più note come smart factory. La previsione è contenuta nello studio, dal titolo “Automotive Smart Factories: How Auto Manufacturers can Benefit from the Digital Industrial Revolution”, realizzato dal Digital Transformation Insititute del gruppo Capgemini, leader mondiale nei servizi di consulenza e tecnologia con ricavi per 12,8 miliardi di euro nel 2017.

Lo studio dimostra infatti che l’automotive – rispetto ad altri settori – è quello che si è posto gli obiettivi più ambiziosi riguardo gli investimenti in ambito smart factory.

«Il report ha dimostrato che le aziende del comparto dell’auto sono inclini a investire in fabbriche intelligenti e sono ben consapevoli dei benefici a lungo termine – è il commento di Domenico Cipollone, Executive Vice President, Automotive di Capgemini Italia.

 

Profitti smart

 

Nel report si afferma che entro cinque anni dall’implementazione di una fabbrica completamente intelligente, ognuno dei primi dieci marchi leder mondiali nella produzione di auto potrebbe realizzare ulteriori 4,6 miliardi di dollari, o una crescita del 50%, dei profitti operativi annui.

Entro il 2023, è scritto ancora nel report, la crescita media della produttività delle smart factory nel settore automotive sarà pari al 7% e i costruttori potranno raggiungere il pareggio di bilancio entro un anno dall’esecuzione del pieno potenziale delle stesse.

 

Investimenti da capogiro

 

Quanto alla stato dell’arte, i produttori di automobili prevedono che il 24% delle loro fabbriche sarà intelligente entro la fine del 2022. Iniziative in ambito smart factory sono infatti già state avviate in quasi la metà delle aziende dell’industria automotive (46%) – preceduta solo dal settore manifatturiero (67%) e quello aerospaziale (63%) – mentre il 43% delle stesse ha per ora soltanto formulato questo tipo di iniziative.

Nel complesso, secondo il rapporto Capgemini, il settore automotive vanta la percentuale più alta (49%) di aziende che hanno investito – oltre 250 milioni dollari – in fabbriche intelligenti.
Tuttavia, sempre secondo il report, il 42% dei produttori di auto ritiene di non essere sulla buona strada nella realizzazione del pieno potenziale delle smart factory e sta avendo difficoltà a livello tecnologico. Si tratta della percentuale più elevata tra tutti i settori considerati e, come indicato dal report, le aziende che stanno compiendo i maggiori progressi investono tre volte di più di quelle con problemi di implementazione. I produttori più all’avanguardia, infine, stanno anche investendo in advanced analytics e intelligenza artificiale, mentre quelli in difficoltà si concentrano troppo su componenti hardware.

 

La spinta degli OEM

 

Infine, il report sottolinea che, mentre quasi la metà (46%) dei produttori di apparecchiature originali (original equipment manufacturer – OEM) ha dato vita a iniziative di successo sulle smart factory, meno di un terzo dei fornitori del settore auto (32%) dichiara di aver ottenuto buoni risultati.

In altre parole, gli OEM sono all’avanguardia, ma possono fare di più per supportare i fornitori nel percorso verso le fabbriche intelligenti, per esempio a livello finanziario o lavorando a stretto contatto con i fornitori sul fronte dell’innovazione tramite startup e accademie.

Quando OEM e fornitori collaborano per creare processi per le smart factory, riescono a minimizzare presto i problemi rilevati nel processo produttivo“, spiega Cipollone. Che conclude: “I prossimi anni saranno fondamentali, poiché gli OEM miglioreranno la loro maturità digitale, aumentando i benefici per l’azienda”.