Renault in profondo rosso, titolo precipita a minimi 2013 con sforbiciata stime 2019
Profondo rosso per Renault, peggior titolo del Cac40 con un ribasso di quasi il 12% a 48,30 euro. A far deragliare il titolo, che si muove ai minimi a oltre 6 anni (aprile 2013), è la notizia del taglio alle previsioni per il 2019.
IL GRAFICO DI RENAULT
I nuovi target 2019
Il gruppo automobilistico francese si attende ora una flessione dei ricavi tra il 3% e il 4% rispetto alle stime precedenti che indicavano una conferma sui livello dello scorso anno a perimetro e a cambi costanti. Una decisione, quella di tagliare la guidance 2019, presa “a causa di uno scenario meno favorevole delle previsto e a fronte di un quadro normativo che richiede costi in costante aumento”. Il margine operativo lordo di gruppo dovrebbe attestarsi nell’ordine del 5% rispetto al 6% indicato in precedenza, mentre il free cash flow delle attività dell’Automotive dovrebbe essere positivo nel secondo semestre ma non è garantito lo stesso risultato per l’intero anno. Le stime passate indicavano un free cash flow positivo per l’intero 2019.
Renault ha inoltre annunciato i risultati preliminari relativi al terzo trimestre 2019 che vedono i ricavi attestarsi a 11,3 miliardi di euro, in peggioramento rispetto agli 11,5 miliardi dell’analogo periodo nel 2018.
Indicazioni che stanno mandando al tappeto Renault in Borsa, e stanno contagiando l’intero settore: a cominciare da Fca che cede l’1,5% e si muove sotto quota 12 euro. In calo anche Peugeot che cede circa l’1%, e le tedesche Daimler e Volkswagen che lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,81% e lo 0,5 per cento.
Nel bel mezzo del cambio ai vertici
Numeri che arrivano a una settimana esatta dalla cacciata dell’a.d. Thierry Bolloré . Lo scorso 11 ottobre il consiglio di amministrazione Renault ha messo ufficialmente la parola fine al mandato di Bolloré (con effetto immediato), a circa un anno dal suo arrivo. L’uscita di scena di Bolloré era attesa dal mercato, dopo le ultime indiscrezioni, secondo le quali si era creato un clima teso all’interno della dirigenza. In particolare, negli ultimi mesi sarebbero diventati difficili i rapporti tra Bolloré e il presidente Jean-Dominique Senard su alcune questioni chiave, come la fusione con Fca e la gestione dell’alleanza con Nissan. Alla guida del gruppo è stata posta Clotilde Delbos come amministratore delegato ad interim, il tempo necessario per nominare il successore.