Raccomandazioni Ue a Italia: deficit deve essere ridotto dello 0,6% del Pil, si prendano misure necessarie
L’Italia rispetta i target europei sui conti pubblici per il 2017, ma viene bacchettata su quelli del 2018. La Commissione europea ha giudicato la Legge di Stabilità, presentata dal governo Gentiloni, troppo poco ambiziosa invitando il prossimo esecutivo a prendere misure credibili affinché il deficit si riduca di almeno lo 0,6% del Pil nel 2019, vale a dire più di 10 miliardi di euro.
“Riguardo al 2018, l’aggiustamento di bilancio è attualmente inadeguato”, si legge nelle raccomandazioni della Commissione europea all’Italia, pubblicate oggi. Non si è aperta però nessuna procedura di disavanzo eccessivo per l’Italia, ma “andrebbero prese le misure necessarie affinché vengano rispettate le previsioni del Patto di stabilità e di crescita sul 2018”, ha avvertito la Ue. Prima di tutto Bruxelles valuterà sulla base del Def aggiornato, atteso dal futuro nuovo governo nelle prossime settimane. Per quanto riguarda il 2019, invece, la Commissione europea invita il governo a mettere in atto nella prossima Legge di Bilancio una correzione di oltre 10 miliardi di euro per ridurre il deficit strutturale dello 0,6% del Pil.
Commentando le raccomandazioni dell’Ue all’Italia, il commissario agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha auspicato che il debito elevato dell’Italia, il secondo in Europa dopo la Grecia, riceva una risposta credibile. Un invito al nuovo governo, in fase di formazione, con cui la Commissione europea si aspetta di lavorare “sulla base del dialogo, così come abbiamo sempre fatto con i paesi fondanti dell’Unione europea”.
Bruxelles ha individuato poi alcuni punti critici e inefficienze nel sistema economico dell’Italia. Tra queste “una quota ancora elevata di pensioni di vecchiaia”, che frenano altre voci di spesa importanti per la crescita, come l’istruzione e le infrastrutture. E poi i procedimenti giudiziari molto lunghi, gli investimenti ancora bassi e l’elevato onere fiscale sui fattori di produzione.
Le raccomandazioni dovranno essere approvate dai leader dell’Ue in occasione di un vertice a giugno per poi essere adottate formalmente dai ministri nazionali delle finanze a luglio.