QE Bce salva per ora i BTP. Ma analisti sempre più cauti: preferiscono puntare piuttosto su questi bond sovrani
A dispetto del rischio politico e grazie al Quantitative easing della Bce, ribattezzato nel caso italiano scudo BTP, i tassi dei titoli decennali continuano a viaggiare al di sotto della soglia del 2%. Si tratta di un valore inferiore rispetto ai rendimenti dei Treasuries decennali di quasi 100 punti base.
Eppure, il rating sul debito italiano si trova nella fascia bassa del giudizio “investment-grade”, nella categoria della tripla B, mentre la valutazione del debito americano, almeno quella di Moody’s, è pari invece alla tripla AAA. Il trend dei tassi, riporta Reuters in un articolo, conferma la distorsione che si è creata sul mercato dei bond sovrani a causa del bazooka monetario lanciato da Mario Draghi.
L’assist che la banca centrale continua a dare ai bond dell’Eurozona è tale che i bond italiani vengono percepiti più sicuri degli stessi Treasuries Usa. Ma tale situazione è destinata a cambiare, anche se per ora lo spread si aggira attorno alla soglia di 130 punti base, nonostante l’esito delle elezioni politiche italiane, che non hanno dato nessun vincitore.
Già BlackRock ha preso le distanze dal debito italiano, con un rating underweight. In particolare, Scott Thiel, vice responsabile degli investimenti del colosso, ha definito quello del 4 marzo scorso il peggior risultato elettorale che potesse manifestarsi, non facendo mistero della sua sorpresa per l’atteggiamento di compiacenza nei confronti degli asset italiani da parte dei mercati.
Alla sua voce se ne sono unite altre, più caute verso i BTP italiani, come conferma l’articolo di Reuters.
Intanto, Jefferies ha reso noto che gli acquisti di asset italiani da parte della Bce sono scesi all’inizio del 2018 a un valore di 3,5 miliardi di euro circa, rispetto ai 9 miliardi circa compresi tra aprile e dicembre del 2017 e i 12 miliardi di euro dei primi tre mesi del 2017.
Gaelle Mallejac, direttore della divisione di investimenti di gestione attiva di Groupama Asset Management, ha fatto inoltre notare che “l’Italia rimane zona di incertezza, dunque preferiamo essere esposti più ai bond spagnoli che italiani“.
Francois Savary, direttore degli investimenti presso Prime Partners, ha anticipato che nel “2019, ci sarà una transizione da una condizione di anormalità nei mercati dei bond a una di normalità, e ciò significa che gli spread tra i tassi dei bond si allargheranno”. Aggiungendo che “l’elevato debito dell’Italia, la situazione politica insostenibile, e le riforme che non hanno seguito quelle di Spagna e Portogallo, sono il motivo per cui l’Italia è nel radar”.
Gli analisti di Capital Economics, inoltre, hanno comunicato che, a loro avviso, i tassi sui BTP decennali potranno salire fino al 2,75% entro la fine dell’anno.