Prysmian sbanda in Borsa, mercato guarda a parole a.d. e a outlook settore tlc
Prysmian sotto il fuoco delle vendite a Piazza Affari, all’indomani dei risultati dei primi 9 mesi del 2019. Il titolo del gruppo dei cavi continua la sua accelerazione al ribasso, registrando in questo momento la peggiore performance del Ftse Mib. L’azione, che è stata congelata in asta di volatilità per eccesso di ribasso, ora cede quasi il 7% a 18,98 euro. Il mercato e gli analisti sembra concentrarsi soprattutto sulle indicazioni arrivate dall’a.d Valerio Battista nel corso della conference call sulle stime dell’Ebitda.
Nella nota ufficiale diffusa ieri sera il gruppo ha confermato gli obiettivi per l’intero esercizio con un Ebitda rettificato compreso nell’intervallo 950-1.020 milioni (escluso l’impatto derivante dall’applicazione dell’IFRS16 stimato in circa 40 milioni su base annua), ma poi è arrivata la ‘precisazione’ di Battista che ha dichiarato: “Confermiamo il range ma probabilmente saremo leggermente sotto il punto medio (pari a 985 milioni)”. Alla base di questo avvertimento c’è il rallentamento del settore delle telecomunicazioni definito dal manager come un “fatto incontrovertibile”.
Uno scenario su cui si stanno concentrando anche i commenti degli analisti. Morgan Stanley, che conferma la raccomandazione outperform su Prysmian e le assegna un nuovo target a 25 euro da 26, “i conti del terzo trimestre i commenti durante la conference call (specialmente sul settore telecom) rappresentano una piccola battura d’arresto”, ma avvertono che questi fattori “non cambiano i fondamentali circa la generazione di sinergie, lo slancio nei progetti trasmissione e l’adozione di lungo termine di 5G”.
Banca Akros ha rivisto al ribasso il rating su Prysmiam, portandolo ad accumulate dal precedente buy. “Le regioni Nafta e America Latina dovrebbero continuare a crescere, con il settore delle telecomunicazioni che dovrebbe rallentare anche nel quarto trimestre – spiegano gli esperti -. Non cambiamo le nostre stime, ma tagliamo la raccomandazione ad accumulate perchè l’upside è limitato”.
I conti di Prysmian
Risultati in crescita nei primi 9 mesi dell’anno per Prysmian. Nel dettaglio, i ricavi del gruppo dei cavi sono ammontati a 8,64 miliardi con una lieve crescita organica pari al +0,3% (+1,3% escludendo il segmento Projects), sostenuta in particolare dal business Telecom (+3,8%). Un risultato di poco inferiore alle stime del consensus pubblicate sul sito di Prysmian (consenso basato sulle stime di 16 analisti), che indicavano un fatturato di 8.768 miliardi. L’utile netto è salito del 53,4% a 73 milioni, rispetto ai 178 milioni dei primi nove mesi del 2018 (includendo General Cable dall’1° giugno 2018).
“Il contributo più rilevante alla buona performance dei primi nove mesi del 2019 viene dal Nord America, a livello geografico, e dai business Telecom e Energy & Infrastructure – ha commentato l’amministratore delegato Valerio Battista – Il business Projects risente del phasing nella esecuzione delle commesse ma è atteso in miglioramento già nell’ultima parte del 2019, con un portafoglio ordini in crescita e una robusta pipeline di progetti”. Prysmian, fa sapere il manager, sta inoltre dimostrando particolare dinamicità nel cogliere le opportunità dal settore delle energie rinnovabili.
Se si osservano i risultati del terzo trimestre il gruppo guidato da Valerio Battista ha visto i ricavi scivolare a 2,786 miliardi di euro e l’utile netto attestarsi a 81 milioni contro i 98 milioni dell’analogo periodo del 2018. Nel periodo in esame è invece migliorato l’Ebitda rettificato che è salito del 6% a 252 milioni.