Provident Financial crolla del 70% a Londra dopo profit warning, tonfo anche dei bond
Un crollo superiore a -70%. E’ quello che sta soffrendo Provident Financial, società finanziaria di credito al consumo quotata alla borsa di Londra, dopo il secondo profit warning arrivato nel giro di qualche mese.
Con sede a Bradford, Provident ha cambiato di recente la strategia di recupero crediti, sostituendo agenti self-employed con “manager con esperienza nel ramo clienti”.
Non solo la strategia non ha funzionato, ma ha provocato un disastro. Il tasso di recupero crediti è crollato dal 90% del 2016 al 57% proprio a seguito della decisione.
La società ha all’attivo 2,5 milioni di clienti, molti dei quali non presentano i requisiti richiesti per beneficiare dell’erogazione dei prestiti standard, e che sono noti come clienti “subprime”.
L’annuncio delle ultime ore riguarda direttamente i risultati di bilancio: Provident prevede perdite comprese tra 80 milioni e 120 milioni di sterline, dopo che nel mese di giugno aveva già annunciato di temere una riduzione degli utili di 60 milioni di sterline. Non solo: il ceo Peter Crook ha rassegnato le dimissioni con “effetto immediato”, l’ammontare di prestiti richiesto dai clienti si è ridotto di 9 milioni di sterline a settimana e la società ha anche reso noto che non pagherà il dividendo a interim che aveva promesso appena un mese fa.
Le vendite stanno assalendo non soltanto l’azione che, soltanto tre mesi fa veniva scambiata a un valore di 3.100 p, rispetto agli attuali 482 p.
Sell off anche sui bond emessi dal gruppo con scadenza a 10 anni, con i tassi che dall’1,9% di lunedì, balzano stando al Financial Times al 12,6%.
Il ceo è stato intanto sostituito da Manjit Wolstenholme nel ruolo di presidente esecutivo. Così Wolstenholme, in un comunicato:
“Sono molto deluso dal dover annunciare il rapido deterioramento nell’outlook del business di credito per il settore immobiliare. Proteggere la base di capitale del gruppo cancellando il dividendo a interim e, in tutta probabilità, anche il dividendo annuo, è una risposta appropriata per mantenere i franchising di alto valore di Vanquis Bank, Moneybarn e Satsuma. La mia priorità immediata è guidare la svolta del business dei crediti immobiliari”.
Nel frattempo, il mondo degli short seller sta brindando alla notizia. La scorsa settimana, il Sunday Times ha riportato che le società di investimento AQR, Systematica e Lansdowne Partners hanno tutte comunicato alle autorità di regolamentazione di mercato di detenere posizioni short nel mese di agosto sull’azione che, a causa dei crolli, scivola al minimo in cinque anni.
La BBC è riuscita intanto a contattare diversi ex agenti di Provident, la maggior parte dei quali ha deciso di lasciare la società quando è stato lanciato il nuovo sistema di recupero crediti.
Diversi agenti non hanno nascosto la loro rabbia e hanno riferito di aver avuto in passato un ottimo rapporto con i clienti. Così un ex manager, Mike Thompson:
“Il precedente modello di Home Credit, che faceva ricorso ad agenti locali in proprio che erano amici e parenti dei clienti, assicurava un accesso appropriato ai prestiti. Con la decisione di scegliere manager di esperienza nel settore clienti, che lavorano utilizzando apposite APP, tutte le relazioni che erano state costruite nel tempo tra gli agenti e i clienti sono state spezzate”.