Preview Poste: attese su utili e ricavi nel terzo trimestre. Opv al centro dei rumors
Saranno davvero numerose le big del Ftse Mib che la prossima settimana si presenteranno all’appuntamento con i conti del terzo trimestre. Un calendario affollato, con in primo piano le principali banche di Piazza Affari ma anche alcuni titoli del comparto finanziario come Poste Italiane.
Il gruppo guidato da Matteo Del Fante annuncerà il prossimo 6 novembre i risultati finanziari al 30 settembre che, secondo gli analisti, dovrebbero essere “solidi in linea con le previsioni”.
Vediamo quali sono le attese del mercato per i conti di Poste del terzo trimestre.
Consensus analisti: ecco le attese per il terzo trimestre
Aspettando i conti trimestrali, sul sito di Poste Italiane sono state pubblicate le previsioni del consensus degli analisti che seguono il titolo. Per il terzo trimestre le attese sono di ricavi trimestrali di gruppo pari a 3,05 miliardi di euro, con un minimo di 2,99 miliardi e un massimo di 3,1 miliardi. Guardando alle singole attività, i ricavi da servizi finanziari sono attesi a 1,338 miliardi, quella da servizi di corrispondenza, pacchi e distribuzione a 913 milioni, e ancora servizi assicurativi e servizi PostePay rispettivamente a 404 e 394 milioni. Sempre secondo il consensus, indica un Ebit adjusted di Poste Italiane a 741 milioni di euro, con un Ebit margin atteso al 24,3%. L’utile dell’esercizio è invece visto a 515 milioni di euro.
Barclays fissa nuovo tp prima dei conti
In un report datato 14 ottobre dal titolo “What to watch for in Q3 results“, gli analisti di Barclays hanno rivisto al rialzo il target price su Poste Italiane, portandolo da 11,9 a 12,2 euro, e hanno mantenuto la raccomandazione equal weight.
Poi sono entrati nel dettaglio delle attese per il terzo trimestre. Barclays si attende un utile netto di 516 milioni e un Ebit di 737 milioni (+37% a/a) e segnala tre elementi, tra cui un “focus sulla guidance che è stata migliorata lo scorso luglio, con un nuovo target 2014 per l’Ebit a 2,8 miliardi” e “sulle dinamiche dei servizi finanziari”. Su quest’ultimo fronte Barclays indica un NII stabile su base trimestrale nel corso del terzo trimestre, ma mostri un calo nell’ultimo scorcio del 2024. “Sarà fondamentale capire dall’azienda come l’offerta di risparmio postale rispetto all’offerta wealth management/assicurazione per i clienti si evolverà in un contesto di tassi più bassi”, segnalano ancora gli analisti che ricordano che Poste ora offre un dividend yield del 7,5% per l’esercizio 2024.
Opv Poste, Fondazioni mostrano il loro interesse
Intanto l’interesse per l’Opv di Poste Italiane resta alto, con le Fondazioni che negli ultimi giorni hanno ribadito da più parti di essere pronte a investire. Tra gli ultimi in ordine di tempo il Presidente di Cariplo che ha confermato la disponibilità della Fondazione di investire fino a 50 milioni di euro in Poste, andando quindi ad aggiungersi alle dichiarazioni di interesse di altre Fondazioni (Cr Firenze, CariLucca, CrC, CariVerona, Compagnia di San Paolo).
“Partecipare al collocamento di Poste Italiane? Lo valuteremo attentamente come possibile investimento”, aveva dichiarato nei giorni scorsi anche il presidente della Fondazione Cariverona, Bruno Giordano.
“Nel frattempo, non sono emerse novità in merito alle tempistiche dell’eventuale Opv della quota del 14% di Poste da parte del Mef, con l’operazione che a questo punto potrebbe spostarsi al 2025”, ricordano gli analisti di Equita che mantengono una raccomandazione buy sul gruppo guidato da Del Fante. Ci sono poi anche le indiscrezioni de “Il Sole 24 Ore”, secondo cui il Tesoro potrebbe in una seconda fase considerare anche di cedere per intero la sua quota (30%).
“Questo sarebbe il motivo alla base dell’attività del Governo, che starebbe sondando la disponibilità di un gruppo stabile di investitori istituzionali italiani ad entrare in Poste e in grado di costituire un cuscinetto azionario a garanzia dell’assetto societari”, aggiungono ancora da Equita