Notizie Notizie Mondo Presidenziali Usa: esito elezioni è il maggiore rischio di coda

Presidenziali Usa: esito elezioni è il maggiore rischio di coda

31 Gennaio 2020 16:49

 Sul fronte geopolitico, lunedì 3 febbraio 2020 avrà inizio una fase decisiva della campagna elettorale con la macchina delle elezioni presidenziali che si mette in moto con le primarie nello stato dell’Iowa.

Primarie Usa: si inizia nell’Iowa

L’avversario democratico del presidente Donald Trump sarà scelto nei caucus e nelle primarie che si svolgeranno in tutti gli Stati Uniti. Ad oggi, commenta Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors. gli osservatori prevedono un testa a testa fra Joe Biden e Bernie Sanders nel caucus dell’Iowa. Se dovesse vincere Bernie Sanders, nemico dichiarato del capitalismo, i mercati finanziari USA potrebbero reagire con un certo nervosismo. Tale prospettiva fa quasi passare in secondo piano il fatto che il Regno Unito non sarà più uno Stato membro dell’UE a partire dalla prossima settimana.

Il candidato democratico alla presidenza potrebbe essere noto entro la fine del primo trimestre. Dopo l’Iowa ci saranno le primarie nel New Hampshire. Il momento clou sarà il 3 marzo con il “Super Tuesday”, in cui voteranno diversi Stati. Due degli Stati più popolosi, California e North Carolina, hanno infatti spostato le primarie in tale data, come già aveva fatto il Texas nel 2016, pertanto quel giorno verranno resi noti i nomi del 40% dei delegati per la Convention nazionale democratica di metà luglio. Entro la fine di marzo, poi, dovrebbero essere 3080 i delegati noti, ossia il 65%. Pertanto, queste primarie potrebbero risultare le più brevi della storia del Paese e il nome dello sfidante di Trump potrebbe essere noto con tre mesi di anticipo.

Le attese dei mercati finanziari

Tutto per arrivare alle presidenziali del 3 novembre prossimo che saranno tra le più controverse della storia statunitense come afferma Stefan Keller, Asset Allocation Strategist di Candriam.

Più dei risultati elettorali, per i mercati finanziari conta  l’effettiva attuazione delle politiche. Secondo recenti sondaggi tra i fund manager, l’esito delle elezioni statunitensi del 2020 – afferma l’analista – è diventato il maggiore rischio di coda, superando in tal modo le guerre commerciali. A oggi, i mercati finanziari prezzano un risultato elettorale favorevole al mercato, compresa una probabilità del 40% di mantenimento dello status quo. Analizzando in dettaglio le probabilità sull’esito delle elezioni, tra cui un Congresso unito o diviso, emerge come il rischio elettorale possa attualmente essere sottovalutato.