Poste Italiane: utile scende meno delle attese. Masse gestite sopra quota 500 miliardi
I primi nove mesi di Poste Italiane si sono chiusi con un utile netto di 724 milioni, -10,3% rispetto a un anno prima. Gli analisti avevano stimato un calo più consistente a 672 milioni. Il dato risente, riporta la nota della società, “dei maggiori oneri finanziari relativi alla perdita di 82 milioni di euro prima dell’effetto fiscale, sostenuta sul valore delle Contingent Convertible Notes sottoscritte nel dicembre 2014 da Poste Italiane ed emesse da Midco SpA, società che detiene il 51% della Alitalia SAI SpA”.
I ricavi totali hanno segnato una crescita del 2% a 26,3 miliardi, contro un consenso di 26,1 miliardi, mentre il risultato operativo, segna una lieve contrazione da 1.196 a 1.176 milioni, visto che il minor apporto derivante dal settore dei servizi Finanziari e dal settore Postale e Commerciale è stato compensato solo in parte dal contributo del settore dei servizi Assicurativi e del Risparmio Gestito.
“Il risultato a livello operativo si mostra in lieve calo rispetto al primo semestre, tuttavia, è necessario ricordare che, nei primi nove mesi dello scorso anno, il Gruppo aveva beneficiato di una plusvalenza dovuta all’effetto non ricorrente della cessione della quota in Visa Europe”, sottolinea Matteo Del Fante, Amministratore delegato e Direttore generale di Poste.
“Inoltre, nei primi nove mesi del 2017 Poste ha messo a bilancio alcuni accantonamenti ed è venuto meno l’apporto di Banca del Mezzogiorno-Medio Credito Centrale, società ceduta ad Invitalia”. Al netto di queste voci, l’utile operativo sarebbe stato pari a 1.237 milioni, +18% se confrontato con il medesimo periodo dello scorso anno.
Nei primi nove mesi del 2017, le masse gestite/amministrate sono aumentate del 2,5% rispetto a fine 2016 a 505 miliardi. Il valore, “beneficia principalmente di una crescita della raccolta diretta BancoPosta sui conti correnti e delle riserve tecniche del comparto assicurativo Vita”. La posizione finanziaria netta del Gruppo presenta un avanzo di 5,5 miliardi, dai 6,2 miliardi di fine 2016.
Nel corso dei prossimi mesi il Gruppo sarà impegnato nella definizione di un nuovo Piano Industriale “atto a consentire un’ulteriore ed equilibrata crescita del business”.