Poste Italiane corre sul Ftse Mib grazie ai conti. Focus su spread e impatto su Poste Vita
Poste Italiane consegna al mercato una trimestrale migliore delle attese in termini di ricavi e utili. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha alzato stamattina il velo sui risultati del terzo trimestre che vedono l’utile netto aumentare del 50% a 321 milioni di euro e il risultato operativo salire del 38,6% a 456 milioni, battendo le stime del consensus degli analisti pubblicate sul sito di Poste che indicavano un Ebit pari a 394 milioni. Superiore alle aspettative degli analisti anche il fatturato che è aumentato del 5,3%, attestandosi a 2,52 miliardi a fronte del consensus pari a 2,49 miliardi. Nei nove mesi il fatturato si porta a un passo dagli 8 miliardi di euro (+0,7%), con un utile netto che sale invece a quota 1,056 miliardi (+45.9% rispetto ai primi 9 mesi del 2017) grazie al miglioramento dei risultati operativi. Quanto al dividendo di gruppo per il 2018 è pari a 0,44 euro per azione, in aumento del 5% su base annua come previsto da Deliver 2022, grazie ad un utile per azione di 0,81 euro nei primi nove mesi del 2018. Numeri che stanno sostenendo Poste Italiane a Piazza Affari, dove il titolo mostra un rialzo di oltre il 4,7% e si prepara a riaggangiare la soglia di 7 euro per azione (livello ‘bucato’ a fine settembre).
“Poste Italiane ha continuato a crescere nel terzo trimestre e prevede di realizzare per il 2018 gli obiettivi individuati da Deliver 2022, il piano strategico quinquennale costruito sulla base di solidi fondamentali e alla luce dell’evoluzione delle esigenze dei clienti”, afferma Matteo Del Fante, numero uno del gruppo, aggiungendo che alla luce delle condizioni di mercato attuali, sono state adottate misure di gestione del capitale per rafforzare l’indice di solvibilità. Nello stesso tempo “il nostro modello di business in via di evoluzione sta attenuando l’impatto dello spread sui Btp creando opportunità, compreso un più elevato margine d’interesse”, aggiunge il manager.
Capitolo spread Btp-Bund
Poste Italiane si sofferma sul capitolo spread, e in particolare sull’impatto sul solvency ratio (ossia il coefficiente di solvibilità) delle attività assicurative (Poste Vita) . Il gruppo, che si è già attivato con una serie di misure per innalzare il Solvency II ratio di Poste Vita, ha fatto sapere che “nel prosieguo del 2018 sarà impegnato nel rafforzamento della struttura di capitale, con particolare attenzione all’evoluzione dello spread e agli impatti sulla compagnia Poste Vita“. Nel complesso Poste Italiane assicura che “non ha registrato effetti negativi sul proprio business derivanti dalla volatilità del contesto macroeconomico”.
L’aumento dello spread tra Btp e Bund si vede già sui conti di Poste Vita, archiviati con “una perdita di circa 400 milioni di euro a fine giugno per l’impatto a conto economico delle minusvalenze del portafoglio titoli” segnala la società, avvertendo che “tenuto conto dell’andamento dello spread, potrebbe registrare una perdita anche in chiusura del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018“. La società ha precisato che “monitora costantemente l’andamento dello spread” e ha anticipato che “sono allo studio soluzioni per mitigare l’eventuale ulteriore innalzamento del valore dello stesso”.