Piazza Affari poco mossa, reazione debole al piano industriale di Enel. Carige tenta il rimbalzo
Piazza Affari si muove intorno alla parità, in cerca di spunti. Dopo un avvio in moderato ribasso l’indice Ftse Mib limita le perdite e a circa un’ora e mezza dalla partenza segna un -0,08% in area a quota 22.171 punti. Fiacche anche le altre Borse europee, che, in assenza di indicazioni macro e di eventi a due giorni dalla festa americana del Thanksgiving, mostrano cali intorno allo 0,10 per cento. Ieri il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Affari Economici e Monetari del parlamento europeo, ha ribadito la necessità di proseguire con gli stimoli monetari per garantire un ritorno sostenibile all’inflazione. Guardando agli altri mercati finanziari, ieri sera Wall Street ha chiuso sopra la parità e questa mattina i listini asiatici si sono mossi in territorio positivo, grazie al comparto tecnologico. La Borsa di Tokyo ha terminato con un progresso dello 0,70% sostenuto dalla debolezza dello yen.
Tornando a Piazza Affari, rimangono in primo piano le vicende sul comparto bancario. In particolare Carige in asta di volatilità con un rimbalzo del 17% dopo il tracollo di ieri (-37,5%). L’istituto ligure è riuscito a trovare un accordo per la costituzione del consorzio di garanzia, che si farà carico dell’eventuale inoptato dell’operazione di ricapitalizzazione da 560 milioni di euro al via mercoledì al prezzo di 0,01 euro per ogni azione di nuova emissione. Secondo le ultime indiscrezioni, Algebris e Credito Fondiario sarebbero tra gli investitori pronti a entrare nell’azionariato nel corso dell’aumento di capitale. Intanto continua a recuperare Credito Valtellinese (Creval), che dopo il +47% di ieri oggi segna un balzo di oltre 18 punti percentuali.
Debole invece la reazione su Enel che oggi a Londra il suo nuovo piano strategico che punta alla digitalizzazione con un investimento di 5,3 miliardi di euro per migliorare la connettività. Il gruppo prevede di risparmiare 1,2 miliardi attraverso l’efficienza operativa, e la semplificazione del gruppo. Confermata anche la politica dei dividendi per i prossimi tre anni con un pay-out al 70% (Leggi QUI).