Piazza Affari: nessuno scossone dopo numeri Def. Si attende ora la Bce, ma anche asta Bot
Nessuno scossone a Piazza Affari all’indomani del via libera del Consiglio dei ministri al Documento di Economia e finanza (Def) per il 2019, che prevede una crescita del Pil a solo +0,1% nel 2019. Quado è trascorsa meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni l’indice Ftse Mib avanza dello 0,20% a 21.716,17 punti. Per l’Italia oggi si guarda al dato sulla produzione industriale a febbraio, ma anche alle emissioni del Tesoro odierne (asta di Bot annuali per 6 miliardi di euro).
Avvio positivo sì, ma con una certa prudenza in Italia come in Europa in attesa della riunione odierna della Banca centrale europea (Bce), anche se non dovrebbero arrivare novità di rilievo dopo gli annunci di inizio marzo, ma anche sulla Fed che pubblica stasera le minute.
Quanto al capitolo Bce, gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo scrivono: “Nel complesso, il quadro macro giustifica ancora toni accomodanti. Il focus dei mercati, rassicurati dal rinvio del primo rialzo dei tassi, non è più sul ciclo quanto sui dettagli operativi delle nuove aste TLTRO III e sull’introduzione di un sistema di rimunerazione a più livelli delle riserve in eccesso”. Riguardo le TLTRO III, da Intesa Sanpaolo si attendono un annuncio sui dettagli operativi a giugno.
Nessuno scossone dal fronte spread, con il differenziale BTp/Bund che è ancora in flessione in area 255 punti base, dopo i numeri del Def. Risulta “sorprendente l’ottima performance del Btp, in una giornata non tanto tenera con dati di crescita e finanze pubbliche italiani e con le perduranti frizioni nell’esecutivo”, afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. E aggiunge: “Tra le possibili spiegazioni, personalmente metterei la fame di rendimento, la percezione che l’incombere delle elezioni europee conterrà il livello di scontro tra governo italiano e Bruxelles, e l’incombere del meeting della Bce, dove potremmo avere chiarimenti su lancio e caratteristiche della Tltro”.
I numeri del Def
Nel primo Def redatto dal governo giallo verde la previsione di crescita tendenziale è stata ridotta allo 0,1% per l’anno in corso. Nessuna conferenza stampa al termine del CdM ma più comunicati ai quali affidare le spiegazioni.
“In un contesto di debolezza economica internazionale che il Governo ha fronteggiato mettendo in campo due pacchetti di misure di sostegno agli investimenti (il dl crescita e il dl sblocca cantieri) – si legge nella nota del ministero dell’Economia e delle Finanze -, che dovrebbero portare a una crescita aggiuntiva di 0,1 punti percentuali, fissando così il livello di Pil programmatico allo 0,2%, che salirebbe allo 0,8% nei tre anni successivi”.
Il deficit-Pil è atteso al 2,4%, mentre il debito pubblico è previsto in crescita al 132,7% del Pil; peggioramento anche per il deficit strutturale, che è quello che la Commissione europea guarda più attentamente, atteso a -1,6% nel 2019.
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