Piazza Affari: la reazione dei principali settori alla tempesta, i bancari i più colpiti
Il Ftse Mib tenta il rimbalzo oggi dopo una seduta di ieri molto pesante. E sempre ieri però qualche timido indizio positivo il listino tricolore lo aveva lasciato, ovvero un gap down che sembra proprio un gap di esaurimento visto i volumi molto forti. Il trend di fondo rimane ribassista ma se l’indice oggi dovesse confermare la chiusura al rialzo sopra 21.585, meglio sopra il gap down, potremmo assistere ad una fase di stabilizzazione dei prezzi o lieve rialzo nel breve periodo.
A sostenere oggi i corsi a Piazza Affari i rendimenti dei Titoli di Stato. Il rendimento del biennale è infatti sceso sotto i 200 punti e il decennale sotto i 300 punti. Proviamo a vedere che cosa è successo sui principali settori di Piazza Affari in questi giorni.
Sicuramente il comparto maggiormente colpito è stato quello dei bancari, poiché le banche italiane sono piene di Titoli di Stato. Il Ftse Italia All Share Banks ha dato infatti un bruttissimo segnale il 18 maggio rompendo la trend line rialzista di lungo corso, descritta dai minimi del 28 luglio e novembre 2016. I prezzi hanno anche rotto il livello di ritracciamento di Fibonacci del 38,2%, arrivando a testare il 50% a 9.535 punti. Vedremo se questo livello psicologico importante fornirà un solido supporto per un rimbalzo di breve, anche se l’orientamento per ora rimane ribassista. A conferma di ciò anche RSI che è precipitato in profondo ipervenduto, a sottolineare la forza delle pressioni ribassiste. Se i 9.535 punti dovessero cedere, il quadro grafico peggiorerebbe con successivo approdo importante gli 8.799 punti, dove si colloca il 61,8% di Fibonacci. Questo è il livello che se rotto metterebbe in discussione tutto l’up trend del comparto bancario.
Anche il Ftse Italia All Share Utility ha sofferto molto la brusca correzione. Dinamica tipica di quei titoli che hanno indebitamento finanziario netto importante. Questo indice ha visto alcune rotture importanti, ma ha tenuto meglio del comparto bancario. Il paniere ha rotto la trend line di lungo corso costruita sui minimi di novembre 2016 e marzo 2018 e il livello di Fibonacci a 25.585 punti. Livello però che oggi sembra recuperare in scia alla buona performance di Enel che balza del 3,8%. Possibile, in caso di rimbalzo del Ftse Mib, un ritorno verso la trend line rialzista a fare pull back. Poi sarà da vedere se l’indice delle utility avrà la forza di recuperare anche tale livello dinamico e il 38,2% di Fibonacci a 26.777 punti.
Il ftse Italia Oil&Gas ha mantenuto una maggiore forza relativa sull’indice italiano ed ha sovraperformato da inizio anno gli altri settori precedentemente esposti. Il tutto beneficiando della performance importante di Eni, ma non solo, che ha beneficiato del forte apprezzamento del petrolio e di un Piano Industriale particolarmente piaciuto al mercato. L’indice, dopo aver raggiunto il massimo a 120 punti, ha invertito direzione andando a rompere i 110 punti, per poi tentare oggi il recupero. Importante che il settore chiuda sopra tale livello, mettendo così nel mirino i 115 punti. Se ciò non dovesse capitare, probabile che quello che stiamo vedendo sia solo un pull back prima della prosecuzione al ribasso verso 104 punti, dove passa il 38,2% di Fibonacci.