Piazza Affari, i migliori e peggiori della settimana: su gli industriali, giù i finanziari
Prosegue la fase di positività sui mercati azionari, con i principali listini che proseguono il rally avviato dai minimi di ottobre. Gli operatori mantengono l’attenzione sull’agenda macroeconomica e sui discorsi dei banchieri centrali in cerca di segnali sulle aspettative economiche e di politica monetaria in vista dell’anno nuovo.
In Europa, l’indice Ftse Mib chiude l’ottava in calo dello 0,22% a 29.432 punti (+23% da inizio anno), più debole rispetto ad altri listini del Vecchio continente. In tal senso, l’indice Eurostoxx 50 avanza dello 0,76%, la quarta settimana consecutiva di guadagni, mentre il migliore è stato l’Ibex35 spagnolo in progresso di quasi il 2% (massimi dal 2020).
Bene anche il Cac40 francese e il Dax di Francoforte che avanzano rispettivamente dello 0,6% e dello 0,75%, mentre il Ftse100 inglese arretra dello 0,2%.
Settimana corta a Wall Street, che giovedì è rimasta chiusa in occasione del giorno del Ringraziamento, mentre oggi chiuderà anticipatamente (19:00 ora italiana). Intanto, rimangono tonici i tre principali listini a stelle e strisce, con lo S&P 500 che si appresta a chiudere anch’esso la quarta settimana consecutiva in positivo con un +0,9%, mentre il Nasdaq 100 avanza del +0,8%.
La settimana si chiude con il tanto atteso Black Friday che negli Stati Uniti, e non solo, determina l’avvio ufficiale degli acquisti natalizi.
Ecco i principali eventi che hanno influenzato i mercati e quali sono stati i titoli migliori e peggiori della settimana:
I market mover della settimana
Dopo i recenti dati ottimisti sull’inflazione, il focus degli operatori si è concentrato in particolar modo sulle Banche centrali, con i verbali delle ultime riunioni, alcuni discorsi dei banchieri e alcune decisioni sui tassi.
Dai verbali delle Banche centrali emerge un atteggiamento volto a non alimentare facili entusiasmi, con i membri del Consiglio direttivo che si sono trovati d’accordo a lasciare la porta aperta a un ulteriore rialzo dei tassi, se necessario. Da questo punto di vista, la Presidente Bce Lagarde ha sottolineato che non è ancora il momento di cantare vittoria sulla lotta all’inflazione, che non è ancora tornata all’obiettivo del 2%.
Occhi puntati anche sugli indici le letture flash di novembre degli indici PMI dell’Eurozona che nonostante si trovino ancora in contrazione sono risultate in recupero e superiori alle attese. Tra gli altri dati macroeconomici, il Pil in Germania nel terzo trimestre 2023 è calato dello 0,8% annuo, in linea con la lettura preliminare diffusa a fine ottobre.
Sul fronte materie prime continua la debolezza del petrolio, con il Brent a quota 81 dollari al barile (-33% dai massimi di giugno 2022); mentre l’oro in settimana si è riportato sulla quota psicologica dei 2.000 dollari l’oncia (+9,2% Ytd).
Infine, sul fronte geopolitico è iniziata la stamattina di tregua prevista tra Israele e Hamas nella striscia di Gaza, con il rilascio di 13 ostaggi israeliani, in cambio di 39 detenuti palestinesi.
I titoli migliori della settimana
Sul listino principale di Piazza Affari i maggiori acquisti si sono concentrati in particolar modo su Amplifon in rialzo del 3,3%, Moncler (+2,5%) e Ferrari (+2%) aggiornando nuovi massimi storici. Sopra la parità anche Stellantis (+1,8%) e Snam (+1,5%), ma anche le utilities Italgas (+1%) e A2a (+1,2%).
Amplifon torna in positivo da inizio anno
Migliora il quadro tecnico di Amplifon che questa settimana è tornato al di sopra della media mobile a 50 periodi (su time frame giornaliero). Il colosso degli apparecchi acustici, dai minimi di ottobre ha messo a segno un rimbalzo di circa il 12%, tornando sui livelli di fine settembre.
Con i recenti acquisti il titolo si è riportato in positivo da inizio anno, mostrando ora una timido progresso del 2%. Nonostante tutto, Amplifon si trova ancora al di sotto della trendline ribassista costruita dai massimi storici di fine 2021 (da cui è distante circa il 40%), con i prezzi al di sotto anche la media mobile a 200 giorni.
Ferrari aggiorna i massimi storici
Continua la cavalcata al rialzo di Ferrari che aggiorna di seduta in seduta nuovi massimi storici. Il titolo dopo aver rotto con forza (volumi di contrattazione in aumento) l’area di resistenza in area psicologica dei 300 euro, ha accelerato ulteriormente trovandosi ora a quota 336 euro ad azione.
Il titolo da inizio anno mostra un sorprendente rialzo del 67%, +109% dai minimi del 2022. I prezzi si trovano al di sopra delle principali medie mobili a 50 (linea blu) e 200 giorni (linea arancione), con la posizione “long” dei principali indicatori di direzione (es. Parabolic Sar), mentre l’oscillatore Rsi si trova in ipercomprato.
Al ribasso, in caso di prese di profitto, il primo supporto di breve periodo si trova a 325 euro, mentre sarà fondamentale la tenuta della principale area supportiva a 300 euro.
I titoli peggiori della settimana
Tra i titoli peggiori della settimana troviamo i titoli finanziari con Mediobanca (-7,9%) che chiude la settimana con la maglia nera dell’indice Ftse Mib, seguita da Banco Bpm (-3,2%) e Poste Italiane (-3%).
Deboli anche Banca Mediolanum (-2,5%) e Intesa Sanpaolo (-3,2%).
Mediobanca, gap down e torna sotto mm 200
Peggiora la situazione grafica di Mediobanca che con il gap down della seduta di lunedì si è riportato al di sotto della media mobile a 200 periodi, riducendo il bilancio da inizio anno ad un +20%. Il titolo dai massimi di fine settembre ha già perso il 14% e in caso di ulteriori prese di beneficio sarà da monitorare la tenuta dell’area supportiva a quota 10,4 euro ad azione. Al contrario, sarà necessaria un’adeguata fase di accumulazione sui livelli attuali primi di tentare nuovamente un ritorno dei prezzi sopra gli 11 euro.
Intanto, oggi il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha nominato Vittorio Pignatti Morano (lista del board) e Sabrina Pucci (lista Delfin) Vice Presidenti. In settimana l’agenzia di rating Moody’s ha alzato l’outlook di Mediobanca a stabile da Negativo, confermando il rating di lungo termine a Baa1.