Piazza Affari, i migliori e peggiori della settimana: acquisti su Amplifon e Leonardo, male i bancari
Ottava sostanzialmente flat per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che chiude la settimana con un leggero ribasso dello 0,14%, rimanendo comunque al di sopra dell’area dei 30.000 punti (30.373 punti). Questa settimana gli operatori si sono focalizzati sulle ultime riunioni del 2023 delle principali banche centrali (Fed, Bce e BoE), che come da attese hanno mantenuto invariati i tassi di interesse.
In questo contesto, l’indice Eurostoxx 50 avanza dello 0,6%, la settima settimana consecutiva di rialzi, mentre il listino migliore in Europa è stato il Cac40 francese che ha messo a segno un progresso del +0,9%. Bene anche l’indice Smi svizzero (+1,15%), mentre il Dax di Francoforte e l’Ibex35 spagnolo cedono rispettivamente il -0,04% e il -1,25%.
Intanto, prosegue la fase di euforia a Wall Street, con il Nasdaq 100 (+3,57% in settimana) e lo S&P 500 (+2,5% in settimana) che si stanno avvicinando sempre più ai nuovi massimi storici, mentre il Dow Jones Industrial ha già centrato tale obiettivo.
Ecco quali sono stati i migliori e peggiori titoli del Ftse Mib della settimana:
I titoli migliori della settimana
Sul listino principale di Piazza Affari, i maggiori acquisti si sono riversati in particolar modo su Amplifon, che chiude la settimana con un progresso del +12,5%, continuando così il rimbalzo avviato dai minimi di ottobre.
Acquisti anche su Leonardo, che chiude l’ottava con un progresso del +6,7%, seguito da Finecobank (+6,5%) e Azimut (+5,1%). Vanno a chiudere la sestina dei titoli migliori della settimana: Stmicroelectronics (+5,5%) e Interpump Group (+5,4%).
Amplifon al test della trendline ribassista
Continua la fase di positività su Amplifon, che prosegue il rimbalzo avviato con il rally dai minimi di ottobre. In particolare, il colosso degli apparecchi acustici, questa settimana è tornato sopra la media mobile a 50 periodi su time frame settimanale (linea blu nel grafico), rompendo al tempo stesso al rialzo anche l’area di resistenza di breve periodo individuata a quota 30 euro ad azione.
Ora il titolo quota 31,2 euro, un livello molto vicino a due importanti aree di resistenza dinamica date dalla fondamentale media mobile a 200 settimane (livello che permette di individuare la tendenza di medio periodo), ma anche dalla trendline ribassista costruita dai massimi storici di inizio 2022 (linea rosso tratteggiata).
Per quanto riguarda le performance, con il recente rimbalzo, Amplifon ha riportato in positivo il bilancio da inizio ann0 (+11% Ytd), ma si trova ancora distante il 50% circa dai massimi storici segnati a inizio dello scorso anno.
Leonardo in cima al Ftse Mib da inizio anno
Prosegue la cavalcata al rialzo di Leonardo che, grazie agli acquisti di quest’ultima settimana, è riuscito a superare la performance messa a segno da inizio anno da Unicredit, attestandosi così in cima tra i titoli del nostro paniere principale. Nel dettaglio, con uno splendido rialzo del +83%, è ora Leonardo il titolo migliore da inizio anno del Ftse Mib, seguito come dicevamo da Unicredit (+78% Ytd), Ferrari (+63% Ytd) e Stellantis (+62% Ytd).
Come vediamo nel grafico su time frame giornaliero (qui sotto), con i rialzi delle ultime sedute, Leonardo è riuscito a superare nuovamente al rialzo la resistenza dinamica data dalla media mobile a 50 giorni (linea blu), rimbalzando così dall’area supportiva individuata in zona 13,5 euro. Ma non solo, con la seduta di oggi il titolo ha compiuto anche il breakout (con volumi di contrattazione in aumento) della resistenza statica a 14,5 euro.
Ora il titolo si trova infatti a 14,7 euro e in caso di proseguimento degli acquisti il successivo livello di resistenza che potrebbe nuovamente respingere al ribasso i prezzi si trova poco sopra i 15 euro ad azione. Ecco che se così dovesse essere, allora il prossimo target al rialzo per Leonardo sarebbe l’area dei 16 euro, massimi raggiunti l’ultima volta nel 2016.
Come vediamo dal grafico qui sotto di più lungo respiro e quindi su time frame settimanale, Leonardo dal minimo di ottobre 2020 mostra un ottimo rialzo del +255%, con il titolo che si mantiene ampiamente al di sopra della trendline rialzista costruita dai minimi del 2020, ma anche al di sopra della ancor più ripida trendline costruita dai minimi del 2022 e confermata anche a giugno di quest’anno.
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica, su Leonardo i principali indicatori di direzione (Parabolic Sar) si trovano in posizione long, mentre il più reattivo oscillatore di momentum Rsi su time frame giornaliero si sta velocemente riportando verso l’area di ipercomprato.
I titoli peggiori della settimana
Tra i titoli peggiori della settimana troviamo i titoli del comparto bancario, con Banca Monte dei Paschi di Siena (-8,7%) con la maglia nera del nostro listino principale, seguita da Bper Banca (-8,6%) e Unicredit (-6,4%).
Deboli anche la settimana di Banco Bpm (-5%) e Ferrari (-3,9%).
Banca Mps torna sul supporto a 3 euro
Settimana negativa per Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha invertito la tendenza dopo aver raggiunto il massimo di periodo in area 3,4 euro. Da li il titolo, nel giro di sole 4 sedute, ha già perso oltre il 12%, riducendo così il bilancio da inizio anno ad un +53,6%.
Come vediamo dal grafico su time frame giornaliero (qui sotto), in settimana Mps ha bucato al ribasso il supporto di breve periodo a quota 3,1 euro, tornando verso l’area psicologica dei 3 euro.
In caso di proseguimento della fase di debolezza (breakout dei 3 euro), la successiva area supportiva che potrebbe sorreggere i prezzi si trova a 2,9 euro, livello da cui transita anche la media mobile a 50 giorni.
Bper Banca buca il supporto a 3,2 euro e la media a 50
Situazione grafica in via di indebolimento anche per un altro titolo bancario: Bper Banca che con le vendite delle ultime due sedute è stato bucato al ribasso sia il supporto (ora principale resistenza) a 3,2 euro, un’area di prezzo da cui transita anche la media mobile semplice a 50 giorni (linea blu).
Ora i prezzi si stanno rapidamente dirigendo verso il supporto a 2,9 euro e in caso di mancata tenuta anche di quest’ultimo livello, allora la successivo e più importante area di supporto si trova a 2,7 euro, livello da cui transita anche la media mobile a 200 giorni (linea arancione).