Notizie Indici e quotazioni Piazza Affari cauta: settimana decisiva su Manovra. Mercati guardano a riunione Fed    

Piazza Affari cauta: settimana decisiva su Manovra. Mercati guardano a riunione Fed    

17 Dicembre 2018 09:36

 

Avvio all’insegna della cautela per Piazza Affari, con lo spread in leggero calo sotto quota 270 punti. La settimana che precede la pausa natalizia è iniziata con l’indice Ftse Mib che registra nei primi istanti di contrattazione un calo dello 0,2% a quota 18.883 punti.

I TEMI CALDI 

L’ottava che ha appena preso il via vede le banche centrali, in particolar modo della Federal Reserve (Fed), tornare con decisione alla ribalta: dopo il meeting della Bce di giovedì scorso, mercato guarda all’ultima riunione del 2018 della banca centrale Usa che culminerà mercoledì sera con l’annuncio sui tassi che secondo le attese dovrebbero essere rivisti al rialzo di 25 punti base. Giovedì sarà il turno di Bank of Japan, Bank of England e Riksbank (Svezia). Come sottolineano gli analisti di Barclays, da monitorare la riunione della Fed di dicembre perché potrebbe “fornire preziose indicazioni per il percorso dei tassi nel 2019”.

Gli investitori butteranno un occhio anche all’agenda macro odierna che, come indicano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, vede nell’area euro come “unico dato rilevante la seconda stima dell’inflazione euro zona, che dovrebbe essere confermata in calo di due decimi al 2% a novembre. La dinamica core è calata all’1,1% dall’1,2% sulla misura preferita dalla Bce”.
Da Intesa segnalano che “un aumento dell’inflazione nel 2019 dipenderà anche dal sentiero del prezzo del greggio, che dovrebbe essere sostenuto dai recenti tagli di produzione OPEC e Canada. La nostra stima è di inflazione stabile all’1,8% nell’ipotesi che il prezzo del petrolio muova verso gli 80 dollari a barile per la primavera e l’inflazione core si aggiri in media almeno all’1,3%”.

MANOVRA 2019

I mercati guardano anche all’Italia e alle trattative tra l’esecutivo Conte e l’Unione europea sulla Manovra 2019. Alla fine dopo una lunga riunione a Palazzo Chigi il governo giallo-verde sembra essere arrivata a un’intesa sui numeri e sulle coperture. Secondo fonti dell’esecutivo, le coperture che permetteranno all’esecutivo di far scendere il target sul deficit-Pil dal 2,4% presentato inizialmente a Bruxelles, al 2,04%. E sempre da Palazzo Chigi vengono smentite le ipotesi di dimissioni del presidente del consiglio così come tensioni nel governo.

“In questo momento è fondamentale la trattativa che Conte e Tria stanno portando avanti con l’Unione Europea che ci consentirà anche di evitare la procedura di infrazione. Insomma, sono le ore più importanti che stiamo vivendo dal 4 marzo a questa parte. È il momento quindi di essere compatti, di non cedere alle strumentalizzazioni e alle provocazioni di chi vorrebbe veder naufragare tutto quello per cui abbiamo lottato e che siamo a un passo dall’ottenere”. A dichiararlo il vice premier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sul blog delle Stelle. Così, fonti di governo interpellate dall’Ansa, riferiscono che non c’è stata alcuna variazione nel reddito di cittadinanza e che il costo minore si spiega con alcune valutazioni di carattere tecnico.

Meno risorse per il reddito di cittadinanza che tuttavia, assicurano le fonti, rimane invariato nella sostanza: la minore somma prevista per il 2019, pari a 6,1 miliardi a cui si aggiunge un miliardo per la riforma dei centri per l’impiego, è dovuta al fatto che il reddito partirà più tardi, alla fine di marzo, incidendo sui costi previsti per l’anno prossimo in misura minore, rispetto ai 9 miliardi previsti per 12 mesi.

“Nelle prossime ore ci sarà la cartina di tornasole. Scopriremo se a Bruxelles hanno voglia di costruire e portano rispetto o se invece prevale il pregiudizio, verso un governo dell’imprevisto. Noi siamo per loro un governo dell’imprevisto. In questo periodo storico c’è bisogno di imprevisti da gestire con l’intelligenza perché il calcolo delle probabilità ci ha portato nel burrone”, ha invece dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sottolineando che sarà una settimana decisiva. “Sono convinto che con Giuseppe e con Luigi porteremo a casa un risultato che sarà di esempio anche a tutti gli altri governi e popoli europei – ha rimarcato -. Volere è potere. Non chinare il capo, non calare le braghe, non andare in giro con un cappello in mano. Questo ho promesso di fare e vogliamo cominciare a fare”.