Piazza Affari avanti ma con maggior cautela. FCA supera 18 euro poi frena, focus su Creval
Piazza Affari parte in territorio positivo, per poi azzerare gran parte dei guadagni e recuperare terreno. Attenzione al mercato dei reddito fisso, che non solo in Italia ma anche negli altri paesi dell’Eurozona punta verso il basso, scatenando così il rialzo dei rendimenti.
Si allarga lo spread BTP-Bund a 10 anni: il differenziale sale attorno a 157 punti base, a fronte di rendimenti che tornano a superare la soglia del 2%.
Sull’azionario, il Ftse Mib mostra una certa cautela dopo essere partito in solido rialzo (+0,5%) e aver testato il record in due mesi, ovvero dall’inizio di novembre, a quota 22.833 punti.
Ancora una volta Piazza Affari vede protagonisti i titoli del settore automobilistico, in primis FCA, che sfonda anche la barriera dei 18 euro, viaggiando su nuovi massimi storici, prima di virare in territorio negativo.
I titoli del settore oil smorzano i rialzi scatenati nelle sessioni precedenti dal trend positivo dei prezzi del petrolio, con Eni e Saipem contrastate, mentre tra i bancari, l’attenzione è rivolta a Creval.
A partire dalla giornata di oggi è infatti efficace il raggruppamento di 1 nuova azione ogni 10 vecchie possedute, in attesa dell’operazione dell’aumento di capitale fino a 700 milioni di euro, che dovrebbe essere lanciata nel primo trimestre di quest’anno.
In una nota diramata stamattina, Equita ha reiterato il rating sul titolo Creval a “hold” e il target price a 2,3 euro sull’azione.
Tra le altre banche, fari su Banca Popolare di Sondrio, sulla scia della missiva di inizio anno inviata agli azionisti, in cui il presidente Francesco Venosta e il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini hanno definito il 2017 un buon anno, parlando di una qualità del credito in significativo miglioramento, anche per merito del consolidarsi della ripresa economica.
Nella lettera si legge che “la Popolare di Sondrio ha ricevuto dalla Bce, in ambito Srep, la notifica relativa ai livelli minimi da rispettare su base consolidata: 8,375% per il Cet1 e 11,875% per il Total Capital ratio, a fronte dei nostri coefficienti prudenziali che, al 30 settembre 2017, si sono posizionati ben al di sopra di tali soglie, e cioè: 11,59% per il CET1 ratio e 13,77% per il Total Capital ratio. È un aspetto molto importante che dimostra la solidità della banca, considerando pure come i coefficienti siano cresciuti, quasi interamente, per effetto di autofinanziamento da utili correnti”. Il titolo perde tuttavia terreno.
Focus anche su Telecom Italia.
Equita ricorda che il piano di esuberi è in fase di definizione, e riporta le indiscrezioni della stampa, che segnalano esuberi attorno alle 3000 unità nel triennio. Per la precisione, secondo i rumor, “il piano prevederebbe circa 5000 esuberi e 2000 assunzioni di giovani, con un impatto netto di circa 3000 persone nel triennio. Si tratterebbe di una conferma del trend del periodo 2015-2017 (personale domestico calato da 53K a 50K unità).
Equita ha un rating buy su Telecom Italia, con target sul prezzo a 1,06 euro.
Guardando all’azionario europeo, l’assist oggi è arrivato dal mercato dei cambi, in particolare dall’euro che, dopo il solido rally che ha caratterizzato gli inizi del 2018, ha perso terreno nei confronti del dollaro bucando la soglia di $1,20 e scendendo al minimo in oltre una settimana.
L’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 estende i guadagni, dopo i rialzi della scorsa settimana, che sono stati i più forti dal mese di aprile.
Riguardo al Ftse Mib, i titoli migliori dell’indice sono Pirelli, Tenaris, Leonardo e Brembo, mentre i peggiori sono Campari -1,02%, Atlantia -0,66%, Exor -0,53%, STM -0,51%.
Su Atlantia nella giornata di oggi la Cnmv, Consob spagnola, dovrebbe esprimersi sulla autorizzazione concessa lo scorso 9 ottobre all’Opas di Atlantia su Abertis senza il consenso preventivo del governo di Madrid.