Piazza Affari arranca, spread torna a 300 pb. Titoli oil pagano discesa petrolio
Vendite diffuse a Piazza Affari che paga ancora le tensioni tra Italia e UE. L’indice Ftse Mib cede oltre 1 punto percentuale (-1,12% a quota 19.211 punti) con gli investitori che guardano nuovamente alle crescenti tensioni con l’UE. Sull’obbligazionario lo spread si è riportato a quota 300 bp con rendimento del decennale al 3,44%.
Ieri la Commissione Europea ha rivisto al ribasso le stime sul rapporto deficit-Pil dell’Italia. Per il 2019, Bruxelles prevede un deficit-Pil al 2,9%, per il 2020 al 3,1%. Da segnalare che, in base al NADef e alla manovra del governo M5S-Lega, il deficit-Pil per il 2019 è atteso al 2,4%. Il governo per bocca del ministro Tria ha risposto contestando le stime dell’UE.
Entro il 13 novembre l’Italia dovrà rispondere all’UE circa la richiesta di chiarimenti sul debito anche se l’orientamento del governo appare di una conferma dei target indicati.
Sul parterre milanese si segnalano i forti cali di Tim (-3,5%) dopo la maxi svalutazione da 2 miliarid di euro decisa ieri dal cda e che ha portato il risultato netto dei primi 9 mesi dell’anno in rosso per 800 milioni. Male anche Leonardo (-5,2%) che non ha centrato le attese degli analisti sul fronte ebita. Reazione positiva ai conti invece per Salvatore Ferragamo (+1,71%) nonostante il calo del 3,3% dei ricavi nei primi 9 mesi dell’anno.
Male oil e banche
A livello settoriale si muovono male i titoli oil con cali nell’ordine dell’1,5 per cento per Eni e Saipem in scia al nuovo calo del prezzo del petrolio (WTI scivolato in area 60$) . Male anche le banche con Banco BPM giù di oltre il 4%, Intesa Sanpaolo giù dell’1,45%; cede lo 0,75% Unicredit dopo il calo di quasi il 4% di ieri a seguito dei conti del terzo trimestre.
Ultimi scorci della stagione delle trimestrali anche in Italia con pubblicazione dei conti per Terna, Atlantia e Anima. Fuori dal Ftse Mib l’ultima banca a diffondere i conti del terzo trimestre sarà Banca MPS dopo la chiousura dei mercati.
L’ultima seduta della settimana sarà movimentata da diverse indicazioni soprattutto dalla Gran Bretagna che pubblicherà il dato sulla produzione industriale e sul Pil trimestrale. Nel pomeriggio l’attenzione si sposterà negli Stati Uniti dove verranno diffuse la fiducia dei consumatori e le scorte all’ingrosso.