Piazza Affari all’attacco dei massimi aspettando governo ed earning season, Eni e Saipem fanno la voce grossa
Si conferma il momentum positivo per Piazza Affari che si muove in moderato rialzo anche oggi. L’indice Ftse Mib viaggia a quota 23.785 punti (+0,11%), mantenendosi sui massimi a oltre 10 settimane. Non lontani, a circa 200 punti, ci sono i massimi annui in area 24mila punti toccati a gennaio e che corrispondono con i top dal 2015.
Ieri una sponda importante è arrivata dal restringimento dello spread BTP-Bund sotto i 120 punti base dettato dalla forza dei bond periferici in reazione alla rilettura al ribasso dell’inflazione Ue che potrebbe offrire una sponda per un atteggiamento più attendista della Bce. Attesi aggiornamenti nei prossimi giorni sulla formazione del nuovo governo con il mandato esplorativo alla Casellati che non dovrebbe portare a esiti positivi. la prossima mossa dovrebbe essere un mandato esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, che potrebbe testare l’ipotesi di un accordo tra M5S e Pd.
In Italia, intanto, cresce l’attesa per l’avvio della stagione delle trimestrali con settimana prossima i conti di FCA e Stm.
Brilla il duo Saipem-Eni
Corre ancora a Piazza Affari il titolo Saipem (+0,92% a 3,392 euro) dopo il balzo di oltre il 4 per cento della vigilia. Ieri l’ad di Eni, Claudio Descalzi, ha ribadito che al momento esclude la cessione della quota detenuta in Saipem. Una spinta al titolo arriva anche dalle quotazioni del petrolio Wti arrivate a ridosso dei 69 dollari al barile.
Tra i titoli oil spicca ancora il momento positivo di ENI (+0,48%) che ha aggiornato i massimi a un anno a quota 15,89 euro. Dai minimi del 13 marzo il titolo del colosso energetico ha guadagnato oltre il 15% sotto la spinta soprattutto della calda accoglienza al nuovo piano presentato a Londra il 16 marzo dall’ad Descalzi.
Progresso di oltre l’1% per Telecom Italia dopo l’arrivo della nuova nota del fondo Elliott in risposta allo statement di Vivendi del 17 aprile. Il fondo attivista guidato da Paul Singer sottolinea come dall’arrivo dei francesi in cda a fine 2015 il titolo Telecom ha ceduto oltre il 35%, inoltre accusa i francesi di aver agito principalmente nel loro interesse e riafferma la necessità di un cda realmente indipendente.
Di contro l’ad Amos Genish ha affermato che l’unico asset cedibile è Sparkle, mentre Inwit e gli asset in Brasile sono ritenuti strategici.