Petrolio: Arabia Saudita verso nuovi tagli ad aprile a sostegno dei prezzi
Già a fine febbraio il ministro dell’Energia, Khalid Al-Falih aveva paventato l’idea e oggi una fonte vicina a Ryhad a Bloomberg ha confermato che ad aprile l’Arabia Saudita potrebbe apportare un nuovo taglio della produzione di greggio.
Obiettivo è sostenere i prezzi del greggio in un contesto di domanda debole ed offerta ancora abbondante. La mossa in ogni caso è vista come l’ultimo segno che Riyadh è determinata a riprendere il controllo del mercato petrolifero.
L’Arabia Saudita prevede di produrre meno di 10 milioni di barili al giorno in aprile, un ritmo simile a quello di marzo, quando, da attese, i tagli riguarderanno 500 mila barili al giorno rispetto a quelli prodotti a febbraio. A dicembre, Riyadh ha ridotto la produzione a 10,31 milioni di barili al giorno e con la crisi del Venezuela che ha ridotto la produzione a causa delle sanzioni statunitensi e dei blackout, i raffinatori di petrolio hanno fatto richieste per il greggio saudita di oltre 7,6 milioni di barili al giorno per aprile, ha detto la persona. Tuttavia, il Regno fornirà ai clienti d’oltremare meno di 7 milioni di barili al giorno, 635.000 barili in meno rispetto ai raffinatori.
Con un secondo mese consecutivo di profondi tagli alla produzione, il maggiore esportatore di petrolio del mondo è determinato a riequilibrare il mercato più rapidamente. Recentemente l’Arabia Saudita e altre nazioni dell’OPEC sono state messe sotto pressione dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha invitato l’OPEC in un tweet ad adottare un approccio più rilassato circa la politica di tagli all’offerta. Al-Falih ha risposto: “Ci stiamo aiutando a vicenda, 25 paesi stanno adottando un approccio molto lento e misurato”. Le notizie di possibili nuovi tagli alla produzione stanno trainando i prezzi del greggio con il future sul petrolio greggio degli Stati Uniti West Texas Intermediate (WTI) in rialzo dello 0.78% e il future sul greggio del Brent mostra un rialzo dello 0.90%.