Peter Schiff ergo il profeta della crisi del 2008: ‘rischio crollo azioni, bond e dollaro mai stato così alto’
“Assisteremo al collasso del mercato obbligazionario, e la crisi finanziaria che seguirà sarà decisamente peggiore rispetto a quella del 2008”. A parlare non è uno qualunque ma Peter Schiff, direttore generale e responsabile strategist di Euro Pacific Capital.
Schiff è noto per essere stato tra gli economisti che hanno previsto che il collasso del mercato immobiliare del 2008 avrebbe scatenato una crisi globale di proporzioni globali. Non si tratta dunque di una previsione dell’ultimo arrivato.
Memorabile la frase che proferì per commentare la crisi finanziaria del 2008; “La Fed non ha mai permesso all’economia di guarire”: una frase che mette in evidenza tutto lo scetticismo di Peter Schiff nei confronti delle politiche monetarie ultra accomodanti.
Anche oggi, l’analista non ha remore nel puntare il dito contro quelle che sono state spesso considerate droghe monetarie spacciate dalle banche centrali. Lo strategist crede infatti che, proprio l’ultima mossa della Fed anti-coronavirus, ovvero il taglio dei tassi di emergenza annunciato martedì scorso, a sorpresa, da Jerome Powell & Co, si confermerà l’ago che farà scoppiare quella che lui definisce come bolla del mercato azionario.
“Il problema non è l’ago. Il problema è la bolla e, una volta che la bolla sarà infilzata, il danno sarà stato fatto”, ha detto a Marketwatch, in occasione di un’’intervista telefonica, avvertendo che la probabilità di una implosione del mercato azionario e obbligazionario e, anche, di un collasso del dollaro Usa, non è stata mai così alta.
Da segnalare che, per contrastare gli effetti negativi del coronavirus COVID-19 sui mercati, con la prima mossa a sorpresa dal 2008, la Federal Reserve ha tagliato i tassi sui fed funds Usa, questa settimana, di 50 punti base, al range compreso tra l’1% e l’1,25%.
Per i mercati il problema, comunque, secondo Peter Schiff, non è il coronavirus. “Se non ci fosse stato il coronavirus, sarebbe stato qualcos’altro”, ha detto, riferendosi agli asset azionari Usa ormai gonfiati.
Tra gli asset che lo strategist preferisce, c’è sicuramente l’oro, tanto che una volta disse che le quotazioni del metallo bene rifugio per eccellenza sarebbero balzate fino a 5000 dollari l’oncia, senza rilasciare però dettagli sul quando.