Per Sia si mette in moto il progetto quotazione, debutto atteso entro l’estate
Alla fine Sia, la società italiana del settore dei pagamenti, ha deciso di imboccare la strada della quotazione. L’ufficializzazione è arrivata ieri al termine del consiglio di amministrazione presieduto da Federico Lovadina. Il board ha così deliberato l’avvio del processo finalizzato alla quotazione delle azioni ordinarie della società sul Mercato telematico azionario. Lo sbarco ufficiale dovrebbe avvenire, secondo quanto anticipato dalla società, avvenire entro l’estate 2020. Secondo quanto anticipato oggi dalle colonne de “Il Sole 24 Ore“, nell’operazione il mandato di advisor sarebbe stato affidato a Rothschild, e nelle prossime settimane dovrebbe essere scelto il pool delle banche global coordinator.
Nel corso della riunione, il cda di Sia ha anche dato il via libera al piano strategico 2020-2022 che, grazie al supporto e alla piena fiducia degli azionisti, punta a consolidare il posizionamento della società a livello internazionale diventando il player di riferimento nel settore dei pagamenti digitali.
Il tema M&A
Nell’ultimo periodo si è molto parlato del tema M&A nel settore dei pagamenti internazionali, soprattutto dopo la recente operazione tra Worldline e Ingenico che darà vita al quarto operatore globale nei sistemi di pagamento. E proprio sull’onda di questo deal gli organi di stampa erano tornati sulla possibile fusione Nexi-Sia, entrambe leader in Italia nel settore dei pagamenti digitali. Su questo fronte, sempre secondo quanto riporta il quotidiano finanziario, “a livello di azionisti, Cassa depositi e prestiti starebbe valutando per Sia anche una alternativa alla quotazione: il tema sul tavolo è quello della fusione con Nexi, posseduto dai fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra”.
Sia e i suoi azionisti
Sia, leader europeo nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici dedicati alle istituzioni finanziarie, banche centrali, imprese e pubbliche amministrazioni, nelle aree dei pagamenti, della monetica, dei servizi di rete e dei mercati dei capitali, eroga servizi in 50 paesi. Nel 2018 Sia ha gestito 14 miliardi di transazioni per servizi istituzionali, 7,2 miliardi di operazioni con carte, 3 miliardi di pagamenti, 51,7 miliardi di transazioni finanziarie e trasportato in rete 1.204 terabyte di dati. Il gruppo, che conta attualmente oltre 3.400 dipendenti, ha chiuso il 2018 con ricavi pari a 614,8 milioni di euro e con un Ebitda di 201,4 milioni (+12%).
Per quanto riguarda la composizione dell’azionariato, tra i principali azionisti di Sia c’è Cassa depositi e prestiti (Cdp). Nel dettaglio, la quota in possesso di Cdp è pari all’83,1%: Cdp Equity è titolare del 25,69% in via diretta e del 57,5% tramite il veicolo Fsia Investimenti, a sua volta partecipato per il 70% da Fsi Investimenti e per il 30% da Poste Italiane. Presenti anche Banco Bpm (5,33%), Banca Mediolanum (2,85%) e Deustche Bank (2,58%). Lo scorso novembre erano uscite Unicredit e Intesa Sanpaolo. In particolare, Cdp Equity e Fsia Investimenti aveva portato a termine l’acquisto delle quote azionarie di Sia possedute da F2i, Hat, Intesa Sanpaolo e UniCredit.