Per l’azionario globale il 2019 inizia con i sell off. Effetto Cina dopo Pmi in contrazione
Il 2019 inizia male per l’azionario globale, che paga l’avversione al rischio che si abbatte sui mercati dopo la pubblicazione dell’indice Pmi manifatturiero della Cina. Il dato è scivolato sotto quota 50 (linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e fase di espansione dell’attività manifatturiera – valori al di sopra) per la prima volta in 19 mesi.
La cattiva notizia è arrivata con il sondaggio stilato da Caixin-Markit, che ha messo in evidenza un calo dell’indice, a dicembre, a 49,7 punti, rispetto ai 50,2 punti di novembre. Il trend è stato peggiore delle attese, con gli analisti di Reuters che avevano previsto un rallentamento limitato a 50,1 punti.
L’indicatore “ha mostrato che la domanda estera è rimasta debole, a causa delle frizioni commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti, mentre la domanda interna è rallentata in modo ancora più forte”, ha commentato Zhengsheng Zhong, direttore della divisione di analisi macroeconomica presso CEBM Group, sussidiaria di Caixin. L’esperto ha aggiunto: “Sembra sempre più probabile che l’economia cinese possa far fronte a una maggiore pressione”.
La contrazione dell’attività manifatturiera, che era stata messa in evidenza già dal dato ufficiale relativo al Pmi manifatturiero reso noto dal governo di Pechino, sembra avallare i timori degli investitori su un eventuale forte rallentamento dell’economia globale.
Il dato conferma inoltre le preoccupazioni sugli effetti depressivi della guerra commerciale Usa-Cina, inaugurata con l’amministrazione Usa di Donald Trump.
Così, in una nota diffusa nella sessione odierna, Charalambos Pissouros, analista senior dei mercati presso JFD Brokers:
“I mercati hanno iniziato il 2019 mettendosi sulla difensiva, dopo che l’indice Pmi manifatturiero della Cina di caixin è scivolato in fase di contrazione per la prima volta dal maggio del 2017, rialimentando i timori sul rallentamento della seconda economia al mondo”.
Male l’azionario asiatico, con Hong Kong che si è confermata maglia nera con una perdita del 2,77%. Vittime dei sell off anche le borse europee, in particolare Piazza Affari, che fa i conti anche con l’effetto di Carige, commissariata dalla Bce. Non si salva neanche Wall Street.