Per Kering è un 2017 “fenomenale”: ringrazia i marchi Gucci e Yves Saint Laurent
Un 2017 “fenomenale” per Kering. Così François-Henri Pinault, numero uno del colosso del lusso francese, ha commentato i risultati finanziari storici diffusi stamattina dal gruppo, sostenuti dalle performance di Gucci e Yves Saint Laurent (i due principali brand della galassia Kering).
In particolare, il 2017 è stato archiviato con profitti in forte rialzo per Kering. Il colosso transalpino, che a inizio 2018 ha annunciato lo spin-off della controllata Puma per concentrarsi sulle attività del polo del lusso (approfondisci la notizia), ha chiuso il 2017 con utili pari a 1,79 miliardi di euro rispetto agli 814 milioni conseguiti nel 2016, mentre il risultato operativo ricorrente è balzato del 56,3% a 2,95 miliardi e ha battuto le attese del mercato a quota 2,87 miliardi. I ricavi sono saliti del 25%, attestandosi a 15,5 miliardi di euro. Crescita a doppia cifra le vendite delle attività del lusso che hanno varcato la soglia dei 10 miliardi di euro, registrando una crescita di quasi il 30 per cento. Una crescita trainata da un 2017 “eccezionale” soprattutto per il brand Gucci che ha oltrepassato per la prima volta la soglia di 6 miliardi euro di vendite. Sempre nel 2017 Puma ha visto i ricavi salire del 15,8% a perimetro costante, superando quota 4 miliardi di euro.
Soffermandosi sui risultati del quarto trimestre, Kering ha registrato vendite in crescita del 21% a 4,26 miliardi, con Gucci che ha visto il giro d’affari attestarsi a 1,82 miliardi. Yves Saint Laurent, il secondo maggiore marchio della galassia Kering, ha chiuso l’ultimo scorcio dell’anno con ricavi pari a 407 milioni di euro, un dato che si raffronta con i 346 milioni dell’analogo periodo nel 2016.
Sul fronte cedola, la società intende proporre un dividendo cash di 6 euro ad azione, in rialzo del 30% rispetto all’esercizio passato.
Nonostante le buone performance per il 2017 Kering inizia la seduta odierna in ribasso sulla Borsa di Parigi. Nei primi minuti di scambi il titolo del gruppo francese lascia sul terreno l’1,39% a 374,70 euro ad azione, tra i peggiori del listino transalpino.